Il Natale, come lo conosciamo, è fatto di leggende, capitalismo e fatti distorti. Per esempio, che Rudolph – la famosa renna dal naso rosso della canzone natalizia – sia un maschio. In realtà, nessuna delle renne di Babbo Natale lo è.
Caso unico tra i cervidi, le renne possiedono tutte un palco di corna, a prescindere dal sesso. L’Alaska Department of Fish and Game, però, ha osservato che in inverno – proprio quando vengono consegnati i regali! – i maschi perderebbero le loro, al contrario delle femmine, le cui corna cadono in primavera. I maschi, inoltre, sarebbero anche troppo provati dalla stagione degli accoppiamenti, nella quale consumano molte risorse energetiche, per poter consegnare i regali. L’unica possibilità, secondo Greg Finstad (che gestisce il programma di ricerca sulle renne), sarebbero dei maschi castrati.
Ma perché non riappropriarsi dell’immaginario delle otto cervidi che trainano la slitta? Sono la rappresentazione di forza femminile di cui abbiamo bisogno. O di forza trans*, in fondo non abbiamo ancora chiesto loro i pronomi.
Pubblicato sul numero 52 della Falla, febbraio 2020
Immagine di Claudia Tarabella
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