L’ARGENTINA LEGALIZZA L’ABORTO
Il 30 dicembre in Argentina è stato legalizzato l’aborto fino alla 14° settimana di gravidanza. La folla in pañuelos verdi può finalmente festeggiare. L’approvazione della legge, frutto di anni di lotte e manifestazioni, ha un’enorme portata considerando il ruolo leader che il paese riveste nelle lotte per i diritti umani in America Latina. L’aspettativa di attiviste ed esperte è che questo traguardo porti un’ondata di liberalizzazioni nella regione.
La regolamentazione dell’aborto in America Latina è ancora molto restrittiva nella maggioranza dei paesi, ma negli ultimi anni si sta assistendo ad un suo progressivo alleviamento.
La strada verso maggiori diritti è ostacolata dall’intesa tra il potere politico-economico e la Chiesa cattolica, la cui forte presenza nella società ostacola le rivendicazioni delle donne e rafforza l’associazione donna-ruolo materno. A questo si aggiunge la particolare combinazione latinoamericana tra neoliberismo economico e conservatorismo sociale, che ha generato misure di privatizzazione e riduzione dei finanziamenti nel campo della salute, del sociale e dell’educazione. I movimenti sociali, negli anni, sono riusciti ad aprirsi degli spazi nei momenti di crisi, in cui il governo, per garantire la governabilità, ha ceduto ad alcune concessioni.
La lotta argentina è nata dall’istituzione di una serie di Incontri Nazionali delle Donne, il primo dei quali si tenne nel 1984 a Buenos Aires, che hanno creato uno spazio di dialogo e organizzazione. Da qui sono nate varie campagne, tra cui la Campagna nazionale per il diritto all’aborto legale, sicuro e gratuito del 2005, e si sono formate reti di socorristas per il sostegno alle donne che vogliono interrompere la loro gravidanza, per il diritto all’informazione e alla salute.
Nel 2015 nasce in Argentina il movimento Ni una menos (Non una di meno), che si estende rapidamente al resto dell’America Latina innescando estese proteste contro la violenza di genere. Nel 2018 riesce a portare ai voti una proposta legge per la legalizzazione dell’aborto, che viene bocciata dal Senato. Questa volta, invece, il testo, grazie ad alcune modifiche di compromesso come l’introduzione dell’obiezione di coscienza, è stato approvato con 38 voti in favore, 29 contrari e un’astensione. Una grande vittoria, non solo per l’Argentina, ma per tutta l’America Latina.
Immagine in evidenza da ilpost.it e nel testo da ilfattoquotidiano.it
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