INTERVISTA A SERGIO WOW
Se mai un giorno dovesse esistere una cattedra in Madonnologia (e sono certo che prima o poi ci sarà), Sergio Wow sarebbe immediatamente candidato a divenirne il docente. Una passione travolgente e smisurata, una devozione assoluta, dagli esordi col Ciccone Party del mitico Bar Bertelli di Padova, al Madonnamania dello SchwuZ di Berlino, fino al Cassero, dove è protagonista della one night che celebra l’indiscussa (ma sempre sulla bocca di tutti) Miss Ciccone.
La richiesta più strampalata che ti hanno mai fatto durante un tribute party?
Suono ormai da 8 anni al Madonnamania di Berlino. Parte dalle ore 23 del sabato per finire alle 8 del mattino della domenica. Tre sale in cui nella più grande si suona solo ed esclusivamente Madonna. Lì, dopo ormai 6 ore di Madonna mi hanno chiesto “Whitney Houston?”. La mia risposta è stata “Houston??? We have a problem!”
In quasi 40 anni di carriera di Maddy, ci sarà pure un suo pezzo che proprio non sopporti?
Ho sempre amato Madonna, da Like A Virgin in poi ed è davvero difficile per me dire se c’è una canzone che non sopporto. Nei miei set cerco invece di inserire sempre qualche B-Side o qualche canzone che non sia stata un singolo, perché a me piacciono pure quelli!
Sarà che il nome rimanda inevitabilmente al cattolicesimo, ma l’associazione con la religione è anche dovuta al furore dei suoi fan più oltranzisti. Qualcuno ti ha mai insultato o minacciato durante un party?
Fortunatamente non ho mai avuto di questi problemi. Del resto i fan di Madonna credono sono a una Madonna, ed è la stessa in cui credo io… bitch!
Sempre rimanendo sul misticismo, io trovo che Madonna Mia! abbia un forte aspetto catartico. Il pubblico si scatena, si lascia andare a balletti più o meno scomposti, canta a squarciagola. È il baccanale del nuovo millennio?
Assolutamente sì! Madonna Mia! al Cassero è stata per me una grande sorpresa. Fan di ogni età e di tutti i generi si ritrovano per cantare, ballare e divertirsi tutta la sera. Madonna Mia! è innanzitutto uno spazio per essere se stessi, e secondariamente per dar sfogo a tutto il proprio sano fanatismo. Uno dei momenti più belli è quando parte Vogue in cui il dancefloor si trasforma in un enorme, fantastico flashmob.
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