Lo scorso Febbraio l’agenzia Food and Drug Administration (FDA), specializzata nella regolamentazione di prodotti farmaceutici e alimentari, ha approvato il primo condom progettato specificatamete per il sesso anale.
La domanda che sorge spontanea è: il condom usato da tuttз noi fino ad ora non andava bene? Nemmeno l’amato extra strong consigliato dallз volontarз di Cassero Salute durante i banchetti informativi in disco? Sì, andava bene, ma non era un un dispisitivo ad hoc perché il suo utilizzo in realtà è sempre stato evidenziato come fuori etichetta (off label) ossia non mirato per la pratica del sesso anale in particolare e privo di istruzioni per l’uso durante questa pratica specifica.
La Global Protection Corpsul (America’s premier provider of sexual health products and outreach supplies) ha condotto una sperimentazione clinica per testare la capacità dei loro condom di prevenire il trasferimento di fluidi corporei anche durante il sesso anale.
«Per la maggior parte delle persone è una sorpresa sapere che i condom non sono progettati per fare sesso anale» ha dichiarato al New York Times David Wedel, direttore della Global Protection Corpsul.
L’autorizzazione della FDA per un condom con indicazione, valutazione ed etichettatura specifica per la pratica anale potrebbe aumentare la probabilità di un suo utilizzo durante i rapporti, riducendo l’incidenza a livello mondiale di infezioni sessualmente trasmissibili. «Questa autorizzazione – ha precisato Courtney Lias, direttrice dell’Office of GastroRenal, ObGyn, General Hospital, and Urology Devices in the Center for Devices and Radiological Health della FDA – aiuta a raggiungere l’obiettivo di arrivare allo sviluppo di prodotti sicuri ed efficaci che rispondono al bisogno di salute di popolazioni variegate e con esigenze molteplici. Questa autorizzazione consentirà ad altri prodotti dello stesso tipo di arrivare più rapidamente sul mercato».
Questo condom in particolare è costituito da una guaina di lattice che ricopre il pene o il dildo e deve essere utilizzato con un lubrificante specifico. Ha tre diverse versioni (standard, sottile e montata) ed è disponibile in 54 taglie diverse, e chi lo vuole acquistare può fare riferimento a un modello di carta per selezionare la taglia migliore.
La decisione di focalizzare l’attenzione sul condom mirato per il sesso anale è avvenuta in seguito ad alcune ricerche dell’Università Emory di Atlanta in collaborazione alla società di preservativi TheyFit, su coordinazione del professore Aaron J. Siegler. Il test ha coinvolto più di 500 persone tra i 18 e i 54 anni, di cui 252 hanno avuto rapporti anali, mentre l’altra metà vaginali: i risultati, pubblicati dalla rivista eClinical Medicine, hanno riscontrato un 0,68% probabilità di fallimento per i rapporti anali contro l’1,89% per quelli vaginali.
Per fallimento intendiamo rottura o sfilamento del condom durante il rapporto sessuale con conseguente scambio di fluidi.
I liquidi biologici che possono trasmettere infezioni sessualmente trasmissibili sono: sangue, secrezioni rettali (muco), liquido spermatico, secrezioni vaginali e secrezioni infiammatorie. La capacità di questi liquidi biologici di trasmettere l’infezione dipende dal quantitativo di virus o batteri al loro interno, e ciò vale in particolar modo per HIV e epatite C.
In generale va detto che il condom è un metodo barriera estremamente efficace perché va ad agire sulla condizione chiave della trasmissione, ossia il contatto. Si pone quindi come strumento in grado di contrastare il contatto tra liquido biologico infettante o la superficie infettante con le superfici infettabili come la mucosa anale che di per sè è riccamente vascolarizzata e delicata, quindi suscettibile a rotture e perdite ematiche.
Nella penetrazione il condom risente dell’attrito legato alla penetrazione, ed è quindi necessario associare l’utilizzo di un lubrificante. Sebbene qualsiasi lubrificante contrasti l’attrito, tutti i lubrificanti a base oleosa vanno chimicamente ad alterare la struttura del preservativo, riducendone l’effetto barriera ed aumentandone il rischio di rottura. È quindi consigliabile utilizzare il preservativo in associazione a lubrificanti a base d’acqua o a base siliconica.
Inoltre, diversamente da quello che moltз pensano, il lubrificante non va solo applicato sul preservativo, ma anche sull’orifizio che si va a stimolare e penetrare, sia esternamente che internamente. Meglio essere generosз quindi.
Precisiamo che i metodi di barriera, quindi anche i condom, hanno però un lato oscuro. Se infatti il loro costante utilizzo, sin dall’inizio di ogni rapporto penetrativo riduce la trasmissibilità delle infezioni che si trasmettono attraverso il contatto con sangue, sperma e secrezioni vaginali a zero, non è così per le infezioni a trasmissione sessuale che si trasmettono attraverso il contatto tra superfici.
Se è vero infatti che viene annullato il contatto con le superfici coperte dal condom, non è altrettanto vero per le superfici lasciate scoperte. La trasmissione, ad esempio, di un’infezione erpetica o da papillomavirus a livello scrotale, vulvare o perineale, sebbene ridotta non viene annullata in quanto in queste sedi il dispositivo non è presente e quindi vi è il contatto che può rendere possibile la trasmissione.
Il condom come mezzo di barriera rimane lo strumento in assoluto più versatile ed efficace, talvolta anche l’unico, per la protezione dalla maggior parte delle IST, e per questo è importante mantenere sempre un focus sul suo uso e la sua promozione. Tuttavia bisogna avere chiaro che non è onnipotente (non tutte le IST vengono coperte).Dopo questa attenta panoramica attendiamo anche presso le nostre città l’arrivo del condom mirato per il sesso anale. Nonostante fossimo attrezzatз da almeno una quarantina d’anni questa è una novità che accogliamo con una certa curiosità, sapendo che costituisce un passo in più verso una forma di prevenzione più consapevole, mirata ed inclusiva nelle pratiche un tempo considerate un tabù anche nel mondo medico. Nel frattempo continueremo a fare prevenzione con i nostri lubrificanti e condom di varietà caleidoscopiche come le nostre pratiche.
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