Asterisco

Collettivo editoriale dichiaratamente femminista e transfemminista, ha un catalogo eclettico: predilige pubblicazioni su temi di attualità ma non disdegna graphic novel (vi ricordate Nantucket che ci aveva consigliato la libreria Nora di Torino?) e ha all’attivo anche la produzione di due giochi di ruolo, di cui uno dedicato ai moti di Stonewall.

Il carattere dell’attivismo, esperienza fondante di tutte le cinque persone che fanno parte di Asterisco, si fonde con la forma del collettivo e delle pratiche di produzione orizzontale, dando spazio ad analisi approfondite come Architetture del desiderio – Il cinema di Céline Sciamma, oppure riportando in vita pubblicazioni ormai perdute come La Traviata Norma (della casa editrice L’erba voglio, esperimento di breve vita di quando femminismo e sinistra andavano ancora d’amore e d’accordo) o l’unico testo di Maria Silvia Spolato, I movimenti omosessuali di liberazione.

Eris

Avviata inizialmente come autoproduzione, è diventata a tutti gli effetti una casa editrice che da quasi dieci anni distribuisce generosamente narrativa, fumetti e saggistica, basando le scelte editoriali sulla bontà delle opere piuttosto che sulle logiche commerciali del ritorno economico.

Eris, nome greco della dea della discordia, rappresenta «l’incontro-scontro alla base del farsi della cultura. […] Discordia significa ammettere le differenze e incominciare a costruire da queste.»

Nel suo catalogo troverete narrativa, graphic novel, saggistica e un’interessante collana di narrativa illustrata per adultə. Indispensabili i BookBlock, «piccoli strumenti di autodifesa culturale» ovvero saggi brevi di una sessantina di pagine, da leggere e regalare in grandi quantità. Tra questi, Grass* di Elisa Manici, Post Porno di Valentine Wolf, e Sex work is work di Giulia Zollino.

Effequ

Il payoff di Effequ è «libri che non c’erano» e se d’acchito è qualcosa che si potrebbe dire banalmente di ogni nuova pubblicazione, nel caso di Effequ ha un profumo di sfida. Si sono fatti conoscere con i loro saggi pop, opere divulgative su argomenti di nicchia, come dicono loro «trasversali, ibridi, poco convenzionali ma autorevoli».

Dall’animo indipendente ma con una distribuzione mainstream, dal suo catalogo sono volati sugli scaffali Vera Gheno con i suoi Femminili singolari, lo spettro autistico di Fabrizio Acanfora in Eccentrico, l’esperimento di non-fiction narrativa sulla musica new wave di Gabriele Merlini e Il contrario della solitudine di Marcia Tiburi, filosofa femminista brasiliana ai tempi per lo più sconosciuta in Italia.

Settenove

Cito dal loro sito perché non potrebbe esserci presentazione più esplicativa: Settenove è «il primo progetto editoriale italiano interamente dedicato alla prevenzione della discriminazione e della violenza di genere. Affronta il tema da punti di vista differenti e attraverso tutti i generi letterari, con un’attenzione particolare alla narrativa per l’infanzia e l’adolescenza, italiana e internazionale.»

I libri Settenove dovrebbero essere nella lista dei regali di tuttə noi quarantenni (ovvero di noi persone che abbiamo intorno bambini/e e adolescenti, chi in casa e in chi in casa di amicə), ma sono così belli e arguti che ci farebbe bene averne qualcheduno sugli scaffali, da estrarre a caso per cambiare sguardo sul mondo.

Oltre alla narrativa illustrata trovano spazio anche validi manuali per educatori/trici, tra cui Una scuola arcobaleno – Dati e strumenti contro l’omotransfobia in classe, e la coraggiosa collana Storie nella Storia: opere multimediali per ripercorrere le grandi tappe della storia valorizzando il ruolo delle donne che, come ben sappiamo, rimane totalmente sommerso nei libri di testo scolastici.

Capovolte

«Raccontare le donne per vedere le cose da una prospettiva diversa». Questa la missione di Capovolte, casa editrice piemontese nata nel 2019 con otto titoli pubblicati.

Dalla collana sociopolitica, in cui compare anche una – forse l’unica? – biografia in italiano di Marielle Franco, a quella dedicata allo sport femminile con sguardo femminista, fino a Intersezioni, collana che si prefigge di dare spazio al femminismo di tutto il mondo iniziata con Memorie della piantagione di Grada Kilomba e Il luogo della parola della filosofa femminista brasiliana Djamila Ribeiro, che porta avanti le riflessioni di Angela Davis su razza, genere e classe.

Bonus: Le Plurali

Neonata casa editrice, e per questo è il nostro +1 dei consigli, Le Plurali è dichiaratamente, sfacciatamente donna e femminista, e «anche indipendente, inclusiva, curiosa», come dichiarato nel manifesto.

All’attivo ci sono solo cinque titoli a catalogo ma le quattro collane che presentano la linea editoriale ci fanno sperare bene: una narrativa, una saggistica, una dedicata a riedizioni di perle introvabili e infine le bussole, serie di guide femministe per suscitare domande di cui sono già uscite una guida al piacere femminile e una al cinema con la prefazione di Marina Pierri.