Il sesso orale, come il dialogare, implica sempre uno scambio, un aprirsi a chi abbiamo davanti. Dalla nostra bocca possono uscire parole destinate a essere ascoltate e accolte dalla persona che abbiamo davanti e con cui ci stiamo divertendo, ma anche fluidi, sangue compreso. Il sesso, anche se non penetrativo, può farci contrarre IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili). Partiamo dal presupposto che il sesso totalmente sicuro non esiste, ma esiste la possibilità di ridurre il danno e praticare un sesso più sicuro, ossia safer sex. Le infezioni che si possono contrarre durante fellatio, cunnilingus e rimming sono molteplici e non sottovalutabili. Se non puliti adeguatamente, organi genitali e ano possono rivelarsi zone ideali per lo sviluppo di batteri e porte aperte tra il nostro corpo e l’esterno, quindi sedi di infezioni piuttosto rischiose. Se dovessero presentare microlesioni il rischio sarebbe ancora maggiore.
Spesso il sesso orale viene percepito come una pratica totalmente sicura, ma in realtà non lo è. Ricordo ancora come fosse ieri la lezione di una docente di microbiologia che mi raccontò come nei college americani, negli anni ‘80, si diffuse il timore di poter contrarre l’HIV. All’epoca le informazioni riguardo le vie di trasmissione erano poche e non esisteva una definizione completa di safer sex. C’era del panico e lo stigma presente non facilitava il fluire di una corretta informazione. Fu cosi che, anzichè dotarsi di condom e trovare pratiche razionalmente meno a rischio, la popolazione studentesca preferì darsi al sesso orale pensando non portasse a contrarre l’HIV. Il risultato è che ci fu un’impennata di casi di IST da Herpes simplex (HSV) sia di tipo labiale che genitale. Potrei citare molti altri esempi, ma questo è quello che preferisco usare per far capire come la paura serva a poco, al contrario della conoscenza che invece è fondamentale. Attualmente, dopo circa 40 anni, l’infezione da virus herpes simplex è la causa più comune di ulcerazione genitale e una delle IST più diffuse al mondo. Il tipo 1 colpisce soprattutto il labbro e causa l’herpes labiale. Il tipo 2 provoca vesciche dolorose sui genitali. L’herpes genitale è caratterizzato da vescicole visibili sugli organi genitali esterni. Si risolve in poco tempo, ma in caso di stress, debilitazione o eccessiva esposizione a stimoli, può riattivarsi. Può causare faringite, un’infiammazione della gola con formazione di ulcere moderatamente dolorose e confondibili per un semplice mal di gola dovuto al freddo. Altre infezioni che possono essere trasmesse con la pratica del sesso orale sono gonorrea, sifilide, clamidia, epatite e papilloma virus. Vediamo quali sono queste infezioni e le loro caratteristiche quando attaccano la gola.
Infezione causata da Papilloma Virus (HPV): l’attività sessuale orale potrebbe portare a infettarsi con il virus del papilloma umano nella zona della faringe e ciò potrebbe portare allo sviluppo di tumore. Esistono una quarantina di ceppi rischiosi, quelli meno aggressivi possono essere cause di verruche nella bocca o nella gola. In generale il tumore che si sviluppa dal virus è di tipo orofaringeo. Occorrono anni perché si sviluppi dal momento in cui l’infezione viene contratta e sono sicuramente sommabili anche altri fattori di rischio come il consumo costante di fumo e alcol. È importante sottolineare che esiste un vaccino per l’HPV. Per la prevenzione del papilloma virus, oltre ai metodi barriera, come condom e vaccino, è utile lo screening.
Infezione batterica da Gonorrea: può causare infiammazione, formazione di piccoli ascessi e dolore. Ricordo che secondo l’Oms, circa 78 milioni di persone ogni anno vengono colpite da gonorrea. Sta diventando difficile da curare con antibiotici poiché molti Stati ne segnalano una notevole antibiotico-resistenza.
Infezione batterica da Sifilide: le lesioni compaiono di solito sui genitali o nell’ano, in casi rarissimi in gola. Talvolta compaiono sulle labbra o sulla lingua, come risultato del sesso orale. Il quadro clinico è da ricondurre a quello della sifilide con tutta la relativa sintomatologia.
Clamidia: si tratta di un batterio che si è molto diffuso negli ultimi anni e che può attaccare gola, la bocca o il naso, potrebbe causare varie infezioni, in particolare degli occhi. Studi recenti hanno confermato che il sesso orale potrebbe causare una congiuntivite da clamidia.
Epatite: l’epatite è un’infezione virale che può causare danni epatici, ittero e dolore addominale. Il contagio avviene tramite cibi e bevande contaminate o per contatto diretto come nel sesso orale. Più comunemente viene trasmessa da inoculazione di sangue, sperma, feci e saliva. Da evitare il più possibile è lo scambio di fluidi e soprattutto ematico. Lo stesso vale per l’infezione da HIV che non tratterò qui nello specifico poiché non presenta un quadro clinico preciso da ricondurre al sesso orale che ne può in ogni caso rappresentare una via di trasmissione. La massima raccomandazione rimane quella di utilizzare metodi barriera di protezione e di evitare lo scambio di fluidi corporei, questo anche per chi è in PreP (Profilassi Pre-Esposizione). Va ricordato che la PreP protegge solo dall’HIV e non dal resto delle infezioni di cui abbiamo appena parlato.
Dopo questa carrellata di infezioni con un focus particolare sui rischi connessi al sesso orale, la riflessione che possiamo fare riguarda come praticarlo in modo safe prevenendo non solo IST, ma anche stati di tensione e preoccupazione dopo il sesso. È possibile usare il condom che tuttə conosciamo per evitare il contatto della mucosa orale con gli organi genitali. Tagliandolo con delle forbici può trasformarsi in un agevole dental dam. Purtroppo in Italia i dental dam non sono di facile reperibilità e costano più di una confezione di preservativi, per questo motivo consiglio di crearli da un semplice condom. Godere in modo sicuro è quindi possibile anche nel sesso orale, non perchè sia intrisecamente più safe come pratica, ma perché praticato in modo consapevole in base ai rischi che abbiamo appena analizzato.
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