Voce acuta, modi effeminati e apertamente omosessuale, Truman Capote è stato uno dei più grandi scrittori del 900 americano. Nato nel 1924 a New Orleans, trascorse l’infanzia nel Sud degli Usa, lontano dai genitori divorziati. Seguita la madre a New York entrò nel mondo del giornalismo, scrivendo per Harper’s Bazaar e Mademoiselle. Proprio da un racconto pubblicato su quest’ultimo, Miriam, arriva il successo. Da lì in poi è tutto un crescendo: Capote diventa uno scrittore riconosciuto e desiderato dall’élite newyorkese per la sua personalità eccentrica.
Insieme ad Altre voci, altre stanze e Colazione da Tiffany, A sangue freddo è il suo romanzo più apprezzato: iniziatore di un nuovo genere, il non-fiction novel, Capote vi racconta del quadruplice omicidio della famiglia Clutter dopo un lavoro di ricerca durato anni, condotto insieme all’amica d’infanzia e scrittrice Harper Lee. Per festeggiare la pubblicazione dell’ultima puntata del romanzo, Capote organizzò il ballo più chiacchierato dei tempi, il Black and White Ball, un esempio di favolosità che diventerà presto un evento cult: 500 persone al Plaza Hotel, tutte vestite di bianco o nero, tutte mascherate.
Profondamente segnato dalla scrittura di A Sangue freddo, Capote non riuscì più a scrivere romanzi: vittima dell’alcol e delle droghe, abbandonato dal compagno di una vita Jack Dunphy, morì di cirrosi epatica il 25 agosto 1984.
Immagine realizzata da Riccardo Pittioni
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