Nina Simone, nome d’arte di Eunice Waymon, è stata una cantante, pianista, femminista e attivista per i diritti civili delle persone afroamericane. Nasce a Tryon, nella Carolina del Nord, dove subisce le crudeltà della segregazione razziale. Bambina prodigio, si fa notare in famiglia per una spiccata attitudine alla musica e, di lì a qualche anno, sbalordisce anche la sua prima maestra di pianoforte – una donna bianca – che non può far altro che riconoscerne l’incredibile potenziale e il genio creativo. Tutto ciò non le assicura un posto nel mondo della musica classica, ancora troppo bianco e conservatore: le viene infatti negata qualsiasi carriera soltanto per il colore della sua pelle. Per sfamare sé stessa e la propria famiglia inizia a esibirsi in un piano bar di Philadelphia, ed è qui che nasce il fenomeno Nina Simone: un pianoforte e una voce unica, i primi dischi incisi e un successo prorompente. Nella vita privata, dopo aver sposato il proprio manager, un uomo violento da cui ben presto divorzia, scopre di essere attratta anche dalle donne.
Avvicinandosi al movimento per i diritti delle persone afroamericane attraverso il gruppo rivoluzionario Black Power, porta la sua voce al servizio della causa, legandola indissolubilmente agli ideali femministi. In questo sta la forza irreprimibile e inossidabile del suo impegno civile: l’essere stata una pioniera nella lotta intersezionale per i diritti delle persone nere, delle donne, dellə emarginatə tuttə.
«All I want is equality for my sister, my brother, my people, and me» (Mississipi Goddam, 1963)
Illustrazione di Riccardo Pittioni
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