Icona della letteratura femminista africana, Ama Ata Aidoo nacque il 23 marzo 1942 in Ghana. Fu ministra dell’Istruzione, incarico da cui si dimise dopo essersi resa conto che non sarebbe riuscita a rendere l’istruzione accessibile e gratuita per tuttဒ.
Aidoo fu scrittrice e poeta, nonché la prima drammaturga donna africana a essere pubblicata. Nei suoi romanzi espresse il desiderio di veder riconosciuti i diritti delle donne e di minoranze come la comunità queer, spesso emarginate dalla politica e da una cultura riservata agli uomini. Tra i suoi scritti più famosi troviamo Changes: a Love Story, in cui affronta il tema dello stupro coniugale, non riconosciuto dalla sua società di provenienza, The Dilemma of a Ghost (la sua prima opera teatrale, 1965), il romanzo Our Sister Killjoy (1977), in cui racconta del pregiudizio razziale in Europa e la collezione di racconti No Sweetness Here and Others Stories (1970).
Our Sister Killjoy fece scalpore per aver ritratto la protagonista come una donna africana lesbica, una prospettiva in netto contrasto rispetto alla percezione sessualità Lgbtq+ in Africa (dove era ed è ancora diffusa l’idea che l’omosessualità sia un’intrusione della cultura occidentale in una società intrinsecamente eterosessuale), andando a toccare così un tema che la letteratura africana raramente, ancora oggi, riesce ad affrontare. Inoltre molte delle sue protagoniste sfidano apertamente lo stereotipo delle donne africane come miserabili e oppresse, come nella sua opera teatrale Anowa.
Si spense a 81 anni, lasciando la Fondazione Mbaasem da lei creata per offrire supporto alle scrittrici africane.
Immagine in evidenza: brittlepaper.com
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