«La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.»

Il 2 agosto del 1924 nasceva a New York James Baldwin. Attivista nel movimento per i diritti civili dei neri, pacifista, scrittore e omosessuale, visse tra la gli Stati Uniti e la Francia, dove morì nel 1987. 

Lascia saggi, poesie, racconti e romanzi che l’hanno reso uno degli intellettuali più importanti del secondo novecento americano. Giovanni’s Room, del 1956, ruppe il silenzio sugli uomini neri gay e sulle relazioni tra bianchi e neri, mentre Another Country, suo terzo romanzo, attirò dure critiche per aver trattato l’omosessualità all’interno della comunità nera di New York. Eldridge Cleaver, leader delle Pantere Nere, dichiarò che le opere di Baldwin esprimevano «odio assoluto per i neri». Integrazione, segregazione, decolonizzazione dell’immaginario e della rappresentazione, intersezionalità, Baldwin è più che mai attuale: «Davvero voglio essere integrato in una casa che brucia?».

Pubblicato sul numero 47 della Falla, luglio/agosto/settembre 2019

Immagine realizzata da Riccardo Pittioni