Andrea Mangia, in arte Populous, è un producer italiano con i controcoglioni, e scusate il francesismo. L’esordio risale al 2002, con una delle label tedesche più interessanti di quegli anni, la Morr Music, allora sinonimo di musica di qualità, fatta di contaminazioni tra elettronica, hip hop e indie. L’ultima sua fatica invece è dello scorso anno, e si chiama Azulejos, un album carico di ritmi e groove sudamericani, ossessionanti cumbie elettroniche che cadenzano anche i suoi dj set potenti. In occasione della sua esibizione alla prossima serata La Roboterie, insieme a MYSS KETA, abbiamo fatto due chiacchiere virtuali.

Al prossimo party della Roboterie dividerai il palco con l’unica miss che vive in caps lock, e per la quale hai prodotto recentemente un brano, Xananas. Com’è nata la tua collaborazione con MYSS KETA?

Ero un fan di KETA fin dai tempi di Milano, sushi e coca. Ho colto immediatamente l’ironia e i riferimenti. Poi quando ci siamo conosciuti di persona al Blanco, a Milano, ho capito che eravamo tutti intellettivamente allineati: lei, Riva, Simone Rovellini e tutto lo staff di Motel Forlanini. Collaborare era inevitabile.

Dai tuoi inizi legati all’hip hop astratto al tuo ultimo album fortemente influenzato da ritmi caraibici, cumbie e altre stregonerie sudamericane, è palese che le tue ispirazioni vengano dal mondo, e non certo dalla tradizione della musica italiana. Ma c’è qualcosa di squisitamente italiano che pensi faccia parte del tuo modo di fare musica (a parte l’onnipresente imperativo tutto pugliese al consumo forsennato di cibo che è riassunto nel tuo cognome…)?

Non lo so, non ci ho mai pensato. Mi piace molto tutta la vecchia scuola dei compositori di colonne sonore degli anni 60 e 70, ma la mia musica non ha mai raggiunto livelli così alti da dire di poter essere stata influenzata da geni come Umiliani e Morricone. Mi sento molto più affine a un pezzo di focaccia barese, per esempio.

La domanda che più ti sta sul culo che ti venga fatta in una chat gay?

“Cerchi incontro?”. Rispondo sempre nello stesso modo: “No, sto cercando uno che m’insegni l’uncinetto”.

A marzo ci saranno le elezioni e la cagnara mediatica di promesse, litigi, urla, vaffanculo, etc… è ormai in corso. Puoi farmi il nome di un politico alla cui vista tutto il disgusto del mondo si impossessa di te? E ce n’è invece qualcuno che ti fa partire l’ormone? A proposito di Puglia, a me Emiliano qualche pensiero lo fa venire…

Emiliano in effetti sembra uscito da un libro di letteratura greca, posso capire che susciti un certo fascino. Tranne quando mentre ballava la pizzica si è rotto il tendine d’Achille. La lista dei politici che mi creano disturbo è lunga (e i nomi sarebbero i soliti). Sul politico che mi farei… oddio, mi avete appena rovinato la giornata con questa domanda.

pubblicato sul numero 32 della Falla – febbraio 2018