Al prossimo party della Roboterie dividerai il palco con l’unica miss che vive in caps lock, e per la quale hai prodotto recentemente un brano, Xananas. Com’è nata la tua collaborazione con MYSS KETA?
Ero un fan di KETA fin dai tempi di Milano, sushi e coca. Ho colto immediatamente l’ironia e i riferimenti. Poi quando ci siamo conosciuti di persona al Blanco, a Milano, ho capito che eravamo tutti intellettivamente allineati: lei, Riva, Simone Rovellini e tutto lo staff di Motel Forlanini. Collaborare era inevitabile.
Non lo so, non ci ho mai pensato. Mi piace molto tutta la vecchia scuola dei compositori di colonne sonore degli anni 60 e 70, ma la mia musica non ha mai raggiunto livelli così alti da dire di poter essere stata influenzata da geni come Umiliani e Morricone. Mi sento molto più affine a un pezzo di focaccia barese, per esempio.
“Cerchi incontro?”. Rispondo sempre nello stesso modo: “No, sto cercando uno che m’insegni l’uncinetto”.
A marzo ci saranno le elezioni e la cagnara mediatica di promesse, litigi, urla, vaffanculo, etc… è ormai in corso. Puoi farmi il nome di un politico alla cui vista tutto il disgusto del mondo si impossessa di te? E ce n’è invece qualcuno che ti fa partire l’ormone? A proposito di Puglia, a me Emiliano qualche pensiero lo fa venire…
Emiliano in effetti sembra uscito da un libro di letteratura greca, posso capire che susciti un certo fascino. Tranne quando mentre ballava la pizzica si è rotto il tendine d’Achille. La lista dei politici che mi creano disturbo è lunga (e i nomi sarebbero i soliti). Sul politico che mi farei… oddio, mi avete appena rovinato la giornata con questa domanda.
pubblicato sul numero 32 della Falla – febbraio 2018
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