Lo storico slogan femminista “l’utero è mio e me lo gestisco io” sembra non essere mai arrivato alle orecchie delle 49 lesbiche che hanno promosso un feroce appello contro la legalizzazione della Gpa. Oppure, nella loro granitica certezza di essere nel giusto, hanno avuto un gigantesco rimosso freudiano sul significato della parola “autodeterminazione”.
Sono riuscite a finire sui giornali, partendo da Repubblica, non per la produzione di pensiero o l’organizzazione di eventi culturali, bensì mostrando tutta l’arroganza di donne bianche, occidentali, borghesi, che hanno la pretesa di sapere cosa sia bene per le altre, nonostante queste stesse “altre” dichiarino di pensarla diversamente. E tutto ciò in un Paese, il nostro, dove per la stepchild adoption dobbiamo ringraziare le sentenze dei tribunali, e non i legislatori.
pubblicato sul numero 19 della Falla – novembre 2016
immagine realizzata da Andrea Talevi
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