Uno stadio e due ragazzi al centro del campo: uno è in piedi e l’altro è in ginocchio. Non è una semplice azione di gioco, al termine della quale uno dei due si sta rialzando dopo un contrasto particolarmente intenso: siamo all’Hindmarsh Stadium di Adelaide, Australia, ed il ragazzo in ginocchio è Joshua John Cavallo. Ha appena chiesto al suo compagno, Leighton Morrel, di sposarlo.

Il terzino sinistro e centrocampista centrale dell’Adelaide United, nato a Bentleigh Est-Victoria il 13 novembre 1999, è stato uno dei pochi calciatori professionisti in attività a squarciare il velo di ipocrisia e omertà che copre come una fitta nebbia il mondo del calcio, in cui i modelli di mascolinità tossica sono ancora, purtroppo, la regola.

«Sono stanco di dare il massimo e vivere questa doppia vita. E’ esasperante, è qualcosa che non vorrei che qualcun altro vivesse».

Con queste parole, nell’ottobre del 2021, il giocatore australiano ha raccolto tutto il coraggio che aveva per uscire allo scoperto, per dichiarare il suo amore per lo sport che lo aveva affascinato sin dai primi calci tirati nella squadra giovanile del Melbourne City Football Club ed allo stesso tempo mostrare al mondo che si può essere gay e fare il calciatore, felice di far conoscere il vero Joshua Cavallo. La sua squadra lo ha supportato, andando controcorrente rispetto ad una storia costellata di episodi di poca inclusività che contraddistingue da sempre il mondo del pallone.

Subito dopo il suo coming out, Joshua ha dichiarato di aver dormito la sua migliore notte, ed al contrario di quanto si aspettasse ha iniziato a ricevere messaggi di incoraggiamento a vivere ogni giorno della sua vita in modo autentico. Il suo atto di coraggio gli è stato riconosciuto anche dalla Flinders University di Adelaide, che nel 2022 in riconoscimento del “suo eccezionale contributo come campione d’uguaglianza” gli ha conferito la Laurea Honoris Causa. Nel 2023 è stato nominato Giovane australiano dell’anno.

E’ stato importante per Joshua condividere con tutti anche il momento più importante della sua vita: la proposta di matrimonio al suo compagno. Là, dove tutto è cominciato: sul campo. Anziché ventidue uomini impegnati a correre dietro ad un pallone, al centro ce n’era uno, con un anello in mano, deciso nel compiere un passo decisivo verso la felicità.                                                     

Chissà quante notti migliori ci saranno per Joshua, e per tutti quelli che come lui hanno scelto di essere se stessi in contesti certo non facili. Con il suo coraggio, vincendo la paura, ci ha regalato una storia di autentica e rara bellezza. Sempre lì, al centro del campo: con amore, coraggio, senza paura.

Al centro di noi stessi.

Immagine in evidenza: x.com