Un po’ come quei palloncini oblunghi dall’aspetto ammiccante, fino al XVI secolo si riteneva che l’erezione fosse causata da un accumulo d’aria nel pene. Si trattava di una convinzione ereditata dalla fisiologia greca di Ippocrate e poi di Galeno, dominante fino al Rinascimento, per i quali tra l’altro i testicoli avrebbero avuto la funzione di contrappesi in questo sistema di leve che doveva contribuire all’irrigidimento del pene. Del resto, sappiamo che un grande ostacolo agli studi sull’anatomia umana è stato a lungo frapposto dalla Chiesa Cattolica, che vietava la dissezione dei cadaveri.
Noi lo ricordiamo per i suoi studi sulle macchine volanti e per la Gioconda, ma l’illustrissimo merito di aver scoperto per primo che i corpi cavernosi del pene vengono irrorati dal sangue durante l’alzabandiera va a niente di meno che a Leonardo da Vinci. Questi aveva infatti avuto occasione di partecipare alle dissezioni concesse due volte all’anno sui corpi dei condannati a morte da parte delle autorità fiorentine. A testimonianza di ciò ci sono pervenuti numerosi suoi disegni di studi anatomici sul pene in erezione: a chi legge lasciamo eventuali battute sagaci sul fatto che sia ritenuto, da moltə espertə e non, finocchio.
Illustrazione di Claudia Tarabella
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