NEOMARXISMO IN SALSA POP
Parlare di marxismo, di comunismo, di rivoluzione, di lotta contro la cultura di massa può sembrare un passatempo desueto, un noioso argomento più adatto ai polverosi scaffali di un archivio storico che a un dancefloor saturo di decibel e illuminato da una strobo a intermittenza. Ma io ho la prova che vi sbagliate. Parlo ovviamente del collettivo di Internazionale Trash Ribelle, la crew che a Bologna (e dove altro se non qui!) riesce a coniugare impegno politico, attivismo sociale, critica alla società, lotta e… Sabrina Salerno. Dopo i fasti degli appuntamenti estivi durante la rassegna di Zona Franca, i neomarxisti del pop torneranno in consolle sabato 18 novembre. Di seguito una breve intervista a tre membri onorari di questa banda armata di musica, Sor Braciola, il Pollo e Sebach, che in linea con la lunga tradizione dei collettivi di sinistra, rispondono all’unisono. Da leggere col pugno alzato.
Voi siete l’anello mancante tra Marx e Britney Spears. Di quale mutazione genetica siete il frutto?
La Lotta per l’emancipazione delle classi subalterne ha trovato un nemico psichico meschino e potente nell’industria di immaginario sviluppatasi all’indomani del Piano Marshall e concretizzatasi in ogni suo aspetto con Rocky Balboa che vince la Guerra Fredda. L’immaginario collettivo e il pop che ne segue hanno plasmato una cultura di massa condivisa che non può non essere presa in consegna da chi come noi vuole attuare la rivoluzione sociale. È un lavoro sporco ma doveva essere intrapreso. “Give me Marxy one more time!”
Cosa ne pensate delle nuova collezione di Gucci?
Non siamo particolarmente interessati allo sporco delirio di leziosa lussuosità da meschini lobbisti nobiliari, a parte il Sor Braciola che ha un particolare interesse personale per le vetrine di suddetto marchio di alta moda. [Ci si riferisce alla foto scattata davanti alla vetrina di Gucci in via dei Condotti a Roma, in cui Sor Braciola, con disinvoltura e posa statuaria, mostra tutto il suo glamour e i suoi maroni marxisti. Con nostro sincero rammarico, la foto non è stata ritenuta idonea dalla maison italiana per la promozione della collezione Autunno-Inverno 2017-2018, ndr].
Se Internazionale trash ribelle potesse incontrare Renzi, cosa gli direbbe?
Non è tanto cosa gli diremmo, ma cosa gli faremmo. È chiaro? Lui con la sua spocchiosità da spia della maestra.
Cosa ne pensate del proibizionismo? Quali droghe avete sperimentato nella vostra vita?
L’oscurantismo di stampo gesuita con il quale viene affrontato l’argomento degli stati alterati della coscienza e della percezione è un ostacolo allo sviluppo e all’emancipazione di codesta massa grigia pullulante di sinapsi scoppiettanti, effervescenti, che fanno sempre tante cose e non si fermano mai… e le scie chimiche penseranno al resto. Qual era la domanda?
Bologna la grassa, Bologna la rossa, Bologna la dotta. E voi quale aggettivo avete per la nostra città?
Bologna la Duddùrella, la Puccipucci, la Sbrisolina, La Gnagna, trovarne uno è difficile.
Cosa vuol dire essere ribelli oggi?
Avere capito tutti i riferimenti, le note a margine e i sottintesi di codesta intervista in primis.
E poi dal vocabbbolario:
1. che si ribella insorgendo armato contro l’autorità;
2. che rifiuta obbedienza, sottomissione
Facciamo che vale ancora.
pubblicato sul numero 29 della Falla , novembre 2017
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