Cari cuori in fallo, mi sto frequentando con un ragazzo e le cose stanno andando bene, ma tra qualche giorno torneremo entrambi a casa per le vacanze di Natale e non ci rivedremo fino a gennaio. Ho paura che nel frattempo lui si stufi e che quando torneremo a Bologna non ci vedremo più. Che faccio?

– Giacomo

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Caro Giacomo,

ti consiglio di attuare una tecnica che imparai anni orsono: il Natale di Pavlov. Fai in modo che non possa dimenticarsi di te: per questo piano, c’è però bisogno di un po’ di sforzo da parte tua.

Cospargiti di burro, cannella, rosmarino e paprika, se necessario anche dello zenzero, e prendi l’odore del suo Natale. Comincia ad addobbarti con stelline, festoni, palline di vetro e piccoli ninnoli luccicanti. Studia la voce dei suoi genitori al telefono e imitali quando gli chiedi se vuole il caffè a fine pasto (questa parte è fondamentale per la riuscita del piano). Dato che hai pochi giorni a disposizione, questo argutissimo piano senza falla va eseguito con la massima attenzione e minuzia. Quando arriverà dai genitori e gli verranno riproposti i profumi natalizi, lui avrà miraggi del tuo odore. Quando vedrà le decorazioni kitsch della zia che devono per forza esserci alla tua cena, potrà ricordarsi di come ti abbellivano. Quando i genitori gli chiederanno se alla fine del pasto vuole il caffè… hai già capito, sarà infatuato dalla tua costante presenza durante il Natale.

Semper tuo,

Sturm und Drag

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Caro Giacomo,

i tuoi timori sono perfettamente comprensibili. Anzi, mi spingerò oltre e ti dirò che in qualità di capo di stato ho avuto più volte occasione di sperimentare sentimenti simili. È vero, alcune relazioni sono come quella tra USA e URSS: iniziano con un focoso e indimenticabile viaggio nell’Europa centrale, ma appena ciascuno torna a casa propria l’interesse si estingue nella gelida morsa di una stagnante guerra fredda. Tuttavia, non va sempre così. Ci sono anche relazioni come quella tra USA e UK: all’inizio ci si sente una cosa sola, poi arrivano gli attriti, gli allontanamenti e la freddezza, ma non durano per sempre. Tra mille vicissitudini, il rapporto si trasforma e ci si ritrova presto a essere più felici e uniti di prima nell’esercitare un controllo capillare e anglocentrico sulle attuali dinamiche internazionali.

Mi lascio trasportare dalle figure retoriche, ma quello che voglio farti arrivare è che le relazioni umane sono quanto di più complesso conosciamo ed è da illusi pensare di poter prevedere la loro evoluzione. Sii paziente, fai un respiro e persevera, potresti scoprire con piacere che questo ragazzo è lo UK dei tuoi USA. Dio, cosa ho appena scritto.

Geopoliticamente tua,

U.P. Elisabeth