Durante gli anni ‘20 del secolo scorso, Parigi era nel pieno di una delle sue fasi cicliche di fermento socio-culturale. All’interno di questo clima di relativa tolleranza, aprirono anche molti locali rivolti a una clientela LGBTQ+. Tra questi c’era Le Monocle, situato al numero 60 di Boulevard Edgar Quinet, a Montparnasse.
Aperto da Lulu de Montparnasse, fu tra gli anni ‘20 e ‘30 uno dei più celebri locali lesbici d’Europa, frequentato da donne come Marlene Dietrich e Radclyffe Hall e immortalato in numerosi scatti dal fotografo franco-ungherese Brassaï.
Il nome prendeva spunto dalla moda, molto in voga nella comunità lesbica dell’epoca, di indossare un monocolo a immancabile corredo di smoking e capelli corti con brillantina. Cabaret con bar e piccola pista da ballo, visse la sua fase d’oro fino al 1940, quando l’occupazione nazista fece precipitare la città in un clima di terrore, arresti e deportazioni. Nel 1941 ci fu un cambio di gestione e, dopo la liberazione di Parigi nel 1944, il club continuò per oltre tre decenni a essere un punto di riferimento, ma via via sempre più sbiadito, per la comunità lesbica cittadina.
Oggi, a memoria dei fasti passati, al numero 60 di Boulevard Edgar Quinet resta l’entrata originale del locale a forma di monocolo.
Provenienza:
Centro di Documentazione Aldo Mieli, Carrara
https://www.facebook.com/Centro-di-Documentazione-Aldo-Mieli-105584828627580/
Letture consigliate:
Cosnard, Denis, Frede, Editions des Equateurs, 2017.
De Leo, Maya, Queer. Storia culturale della comunità LGBT+, Einaudi, 2021.
Tamagne, Florence, Histoire de l’homosexualité en Europe. Berlin, Londres, Paris 1919-1939, SEUIL, 2000.
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