a cura di Alessandrə Rodi, Giuseppe Seminario e Tin Li Oca
Stufə della solita commedia romantica di Natale? Se ogni anno il vostro pranzo di Natale porta a incontrollate esplosioni di rabbia per decidere consa mettere in tv dopo l’ammazzacaffè, o se volete solo passare le feste nella tranquillità della vostra cameretta, rimasta uguale da quando siete andatə a vivere da solə, la redazione della Falla è qui per voi! Abbiamo selezionato tre titoli da gustare nel periodo natalizio, ma niente baci sotto il vischio, Babbi Natale e buoni sentimenti, solo voi, un po’di genuino camp e una fetta di pandoro.
Saltburn
Sappiamo cosa state pensando: un film senza sostanza pieno di queerbaiting, a Natale? Tutto giusto, ma Saltburn è il film perfetto da vedere a casa da solə, di ritorno dall’ennesima cena di famiglia, quando non ne potete più e vorreste semplicemente farla pagare a tuttə. Se poi la famiglia non è proprio stretta e guardano voi frocia outsider con sorrisini di circostanza, allora non resta altro da fare che godersi le nefandezze di Barry Keoghan per due ore e immaginare di essere al suo posto.
Saltburn è un film dalla trama in realtà molto semplice: il timido e un po’sfigato Oliver viene invitato dall’amico Felix Catton a passare le vacanze nella tenuta di famiglia, composta da genitori old money, una sorella stralunata e un cugino americano un po’impiccione. Ciò che segue è il tentativo di Oliver di fare colpo sui Catton, scalando le preferenze dei familiari e catalizzando l’attenzione su di sé attraverso i numerosi colpi di scena. Saltburn non può sottrarsi del tutto alle critiche che gli sono state rivolte – che sia un film tutto estetica, con una trama tutto sommato prevedibile che ricalca il modello forte del Talento di Mr. Ripley e non così scioccante – ma c’è anche del buono. I suoi punti di forza sono l’interpretazione di Barry Keoghan (che durante le riprese è stato ricoverato per forti dolori alla schiena dopo aver portato tutto il film sulle spalle) e la tensione erotica che regna incontrastata per tutto il film tra il protagonista e qualsiasi altra persona in scena, con un tocco di mistero e violenza che male non fa.
Bonus: se vi siete mai presə una super crush rasentante l’ossessione la chiacchieratissima scena della vasca è stata girata per voi, e forse penserete “Ma sì, in fondo chi non l’ha fatto?”.
Love lies bleeding
In un 1989 che segna la fine del secolo breve, una torrida e anonima cittadina del New Mexico si trasforma nello scenario di una pellicola che potrebbe risultare l’iniezione giusta per sopravvivere alle feste, tra vari pasti conditi dai commenti inopportuni del parente di turno. Love Lies Bleeding, il secondo lungometraggio di Rose Glass, si rivela essere infatti un oggetto magmatico e stupefacente, termine quanto mai adatto vista l’evoluzione della trama, pieno di sesso, energia, amore, violenza, muscolarità, sentimenti, famiglie di sangue disfunzionali e famiglie elettive altrettanto disfunzionali.
Protagoniste sono Lou (Kristen Stewart), gestora lesbica di una palestra, e Jackie (Katy O’Brian), culturista bisessuale, di passaggio in città, alla ricerca di un lavoro che possa sostentarla in vista di un concorso di bodybulding a Las Vegas. Jackie il lavoro lo trova, peccato sia presso il poligono di tiro di proprietà del padre di Lou, che ovviamente Lou odia. A questo va aggiunto che: Jackie ha ottenuto il lavoro facendo sesso con l’odioso e violento cognato di Lou; Jackie accetta di iniettarsi steroidi di dubbia provenienza offerti generosamente da Lou per aumentare le sue prestazioni.
Come immaginabile il dramma è dietro l’angolo, ma gestito in maniera magistrale. Glass, insieme alle sue protagoniste e aə comprimarə (Ed Harris e Dave Franco irriconoscibili, Jena Malone irriconoscente), riesce a tratteggiare un thriller fuori generis, che oscilla tra il fantastico – con qualche spruzzo di Marvel – e il melo familiare tipico del sud degli Stati Uniti, immerso in uno stile che richiama il Tarantino degli anni Novanta. E dove sicuramente la sindrome della poiana non è di casa.
Spoiler alert, l’eroe muore
Se siete alla ricerca di un film che vi faccia versare qualche lacrima e sperare ancora nell’amore vero, non quello romanzato dei film, dalle note dolceamare per le vostre serate natalizie Spoiler Alert, l’eroe muore, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Michael Ausiello, è la scelta perfetta per le vostre serate natalizie.
Il film ripercorre storia d’amore e la vita di coppia dei due protagonisti Michael (Jim Parsons)e Kit (Ben Aldridge), dal loro primo incontro al coming out in famiglia, con una toccante interpretazione di Sally Field nel ruolo della madre di Kit, passando per i natali trascorsi assieme, fino alla drammatica scoperta del tumore.
La pellicola parla di amore, perdita e accettazione dell’altro, raccontando la vita di coppia con una sincerità che colpisce al cuore. La narrazione è arricchita da un espediente visivo originale: alcune scene sembrano ambientate all’interno di una sitcom anni ’80, un omaggio alle serie amate da Michael, dettaglio che aggiunge un tocco di nostalgia e leggerezza alla storia.
Anche se il finale è già noto, le lacrime sono inevitabili. Spoiler alert: è un film che emoziona, commuove e lascia una profonda riflessione sull’importanza dell’amore nelle sue forme più genuine.
Immagine in evidenza: unsplash.com/it
Perseguitaci