Ovunque, ma da nessuna parte per le soggettività trans*
Quando si parla di testosterone si deve partire dal presupposto che stiamo parlando di un ormone. La definizione è molto interessante: durante i primi del novecento si definiva così una sostanza in grado di risvegliare e stimolare una reazione corporea. Ora si sa che un ormone è una sostanza chimica secreta da una cellula o un gruppo di cellule specializzate per essere trasportata poi ad un bersaglio distante, dove esercita il suo effetto anche quando è a concentrazioni molto basse. In modo più semplice potremmo definirlo una sostanza che fa da corriere espresso tra una cellula e l’altra navigando nel torrente ematico. La buchetta in cui entra il messaggio che sta trasportando è definibile come recettore.
Gli ormoni dirigono e regolano in modo definito le funzioni fondamentali del nostro organismo, le più ancestrali e funzionali alla sopravvivenza: si pensi all’adrenalina che determina molte nostre reazioni di fuga quando ci spaventiamo facendoci scappare se ci sentiamo in pericolo (le cosiddette reazioni fight or flight).
Gli effetti degli ormoni sono notevoli, ne basta una piccola concentrazione per evocare una risposta enorme e far cambiare al nostro corpo modo di agire e stare nel mondo in un determinato momento. Il testosterone non è da meno e tuttɜ noi sappiamo quanto sia intriso di significato e importanza se lo si colloca all’interno di un percorso terapeutico mascolinizzante riguardante le soggettività trans* Afab.
Il testosterone è un ormone appartenente alla categoria degli androgeni, prodotto soprattutto nelle cellule di Leydig dei testicoli, sotto l’influenza dell’ormone luteinizzante (LH) liberato dall’ipofisi anteriore. Nel corpo umano viene sintetizzato a partire dal colesterolo e la sua azione è molto più lenta rispetto agli esempi che ho elencato poco fa. Nella vita prenatale porta allo sviluppo dei genitali esterni, testicoli e scroto. In età puberale esplica il massimo della sua azione portando allo sviluppo e alla maturazione dei genitali, all’acquisizione dei caratteri sessuali secondari (comparsa di barba, peli, recessione temporale, abbassamento del tono della voce), crescita lineare e scatto di crescita puberale, sviluppo marcato della libido e aumento della massa muscolare.
L’evoluzione che ho appena illustrato riguarda corpi Amab, in grado di produrre autonomamente testosterone a dosi massicce. Tuttavia viene prodotto anche da corpi Afab a livello delle ovaie, dalle ghiandole surrenali e grazie alla metabolizzazione di altri ormoni in circolo. Gli effetti sono minimi e incidono principalmente sulla crescita muscolare, ossea, sulla libido e il metabolismo energetico. Ben diverso è il quadro che si presenta quando è necessario invece ricorrere a testosterone di origine sintetica all’interno di un percorso di autodeterminazione della propria identità trans*.
Va detto che nei percorsi definiti «terapeutici mascolinizzanti» i dosaggi per ogni terapia ormonale vengono prescritti ad hoc per ogni singola persona e questo è uno dei motivi per cui non esiste una terapia standard e ripetibile per tuttɜ.
L’assunzione porta a effetti quali la un incremento di volume e muscolatura con conseguente aumento di massa muscolare striata, l’ispessimento delle corde vocali e quindi una tonalità della voce più bassa e rauca, un massiccio aumento di peli sulla superficie corporea determinando la comparsa di peluria e barba. A lungo andare comporta la scomparsa del ciclo mestruale e l’aumento della clitoride.
La scelta dei farmaci a base di testosterone prescritti da endocrinologɜ, urologɜ e andrologɜ ricade quasi sempre sui soliti noti disponibili sul mercato. È importante sottolineare che i farmaci usati sono in realtà stati studiati e testati per motivi, per patologie e per corpi molto diversi e quindi si tratta di farmaci non specifici per le persone trans* .
Si pensi al minoxidil, un composto studiato originariamente per trattare problematiche di ipertensione, che in forma di soluzioni o schiume viene anche usato a livello cutaneo in soluzioni al 2% o al 5% per stimolare la ricrescita dei capelli. Lo stesso vale per la finasteride, un principio attivo usato come trattamento farmacologico di patologie quali l’alopecia androgenetica. Altri farmaci noti in commercio sono: Nebid, Sustanon iniettabile, Testoviron, Testogel, Testim, Tostrex, Tostran gel, Testovis iniettabile.
Molti composti a base di testosterone purtroppo vengono utilizzati illegalmente per le loro proprietà dopanti poiché come abbiamo appena detto possono aumentare la massa muscolare e la resistenza allo stress fisico accorciando tempi di recupero tra una prestazione fisica a l’altra. Incidono inoltre notevolmente sul comportamento rendendo la persona più resistente e meno incline alla percezione della fatica e quindi al cedimento dovuto alla fatica fisica. Questo utilizzo improprio è uno dei motivi per cui nelle farmacie vengono effettuati controlli stringenti sulle prescrizioni e spesso ne viene negata l’erogazione assieme al fatto che putroppo è stato autorizzato soltanto l’uso su persone classificate dal sistema «di sesso biologico maschile». Può capitare, così, che persone con dati anagrafici al femminile si vedano rifiutare le fiale di Testoviron per esempio dallә* farmacistә nonostante la regolare prescrizione da parte di unә specialistә. Dal 30 settembre 2020, grazie ad una determina, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha inserito i farmaci ormonali contenenti sostanze come testosterone nella Terapia ormonale sostitutiva (Tos) nella fascia H rendendoli disponibili gratuitamente presso le farmacie ospedaliere. La prescrizione può essere garantita solamente dopo la diagnosi di una disforia di genere e di incongruenza di genere rilasciata da équipe multidisciplinari.
Il mio sogno è ben lontano dalla situazione appena descritta ed è quello di vedere farmaci e terapie personalizzate mirate per l’affermazione delle identità trans* con un’indicazione specifica per percorsi di affermazione di genere scevri da diagnosi patologizzanti e forzate secondo protocolli anacronistici. Mi auguro si raggiunga la piena accessibilità ai farmaci per la TOS anche come farmaci di fascia A e quindi reperibili sul territorio, dal momento che i farmaci in fascia H si possono trovare solo in centri specializzati e ospedali, sedi non sempre facilmente raggiungibili.
Solo con la piena accessibilità ad un farmaco sicuro e ad hoc ci può essere salute e questo vale per tutte le identità trans* fino ad ora patologizzate ed invisibilizzate.
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