Lorenza Böttner è stata un’artista trans* nata il 6 marzo 1959 a Punta Arenas, nella Patagonia cilena. A otto anni un incidente le fa perdere entrambe le braccia e nel 1973 si trasferisce in Germania con la famiglia. Rifiuta le protesi, ma si appassiona alla danza e impara a dipingere usando la bocca e i piedi; studia pittura a Kassel e nella sua tesi di laurea mette in discussione la categoria della disabilità.
Inizia poi un doppio processo di autocostruzione sia artistica che personale, intraprendendo un percorso di transizione e scegliendo il nome Lorenza. Trasforma la pittura in performance e la strada in palcoscenico, come in Venere di Milo dove il corpo stesso dell’artista diventa una scultura politica vivente, quasi un manifesto. Böttner dipinge mentre danza su della carta o tela stese a terra, rivendicando il diritto di esistere e creare in un corpo trans* e senza braccia. Lorenza viaggia molto realizzando centinaia di performance pittoriche di strada e nel 1992 interpreta la mascotte Petra durante le cerimonie di apertura e chiusura delle Paralimpiadi estive a Barcellona. Muore nel 1994 a Monaco di Baviera per complicazioni legate all’AIDS. Negli anni seguenti le sue opere sono raramente esposte al pubblico, fino al 2016 quando viene riscoperta dal filosofo spagnolo Paul B. Preciado e documenta, una delle principali manifestazioni internazionali d’arte contemporanea.
Illustrazione di Riccardo Pittioni
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