
Forse la più famosa suffragetta inglese, Emmeline Pankhurst (nata Goulden) vede la luce a Manchester il 15 luglio 1858. Proveniente da una famiglia di grandi passioni politiche, studia a Parigi e fin da giovanissima è attivista del movimento per estendere il diritto di voto alle donne nel Regno Unito. Porta avanti le sue lotte prima appoggiandosi a partiti politici e poi fondando la Women’s Social and Political Union nel 1903.
Da questo momento la sua attività di campagna politica per il suffragio femminile è incessante, e viene portata avanti con metodi militanti come scioperi della fame, manifestazioni e scontri fisici. Pankhurst e le sue compagne sfidano un sistema patriarcale profondamente radicato, diventando simboli di resistenza e determinazione, con alcuni episodi clamorosi (finestre mandate in frantumi e aggressioni a funzionari pubblici) per cui lei stessa viene arrestata più volte. La loro causa però trionfa nel 1918, quando il parlamento inglese approva il Representation of the People Act, che ammette finalmente il voto femminile.
Diventata ormai un’icona della lotta per i diritti delle donne, Emmeline Pankhurst muore a Londra nel 1928 ma la sua eredità morale viene raccolta da due delle sue figlie, Christabel e Sylvia, che a loro volta saranno impavide suffragette.
Illustrazione di Claudia Marulo
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