Correva l’anno 1873 e il 28 gennaio in Francia, a Saint-Sauveur-en-Puisaye, nasce Colette. Si afferma già in giovane età grazie alla sua poliedricità, diventando una figura di spessore nella prima metà del XX secolo. Non solo scrittrice prolifica, ma anche sceneggiatrice e regista cinematografica, commerciante, estetista, critica e autrice teatrale, giornalista e caporedattrice. Trascorre l’infanzia in Borgogna dove l’educazione della madre, atea e anticonformista, fanno di Colette la donna libera ed emancipata che conosciamo. Contro ogni convenzione morale, la sua opera è emblema di una continua distruzione di alcuni tabù femminili. Il suo personaggio più di successo è Claudine, protagonista di una serie fortunata di opere che fece non poco scandalo per il suo carattere dichiaratamente erotico.
Colette annovera diversi mariti e relazioni sentimentali con personalità mondane di più generi. Questo non le impedisce, però, di accrescere il suo successo. Riceve diversi riconoscimenti tra cui, nel 1945, l’elezione a membro dell’Académie Goncourt e nel 1953, in occasione dei suoi 80 anni, la medaglia della Città di Parigi, l’entrata come membro onorario al National Institute of Art and Letters di New York e il grado di Grand’Ufficiale della Legion d’onore.
Muore nel 1954 a causa di una lunga malattia; la Chiesa le rifiuta i funerali religiosi. Sarà la seconda donna nella Repubblica Francese a ricevere i funerali di Stato nella corte d’onore del Palais-Royal.
Illustrazione di Riccardo Pittioni
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