Più di 60 anni di attivismo per i diritti civili delle persone afroamericane, omosessuali e delle comunità oppresse; simbolo chiave del movimento nonviolento americano e della disobbedienza civile; una vita spesa per la creazione di una società equa, pacifica e pacifista sotto l’insegna dell’evocativo motto «I nostri corpi sono l’unica arma che abbiamo»: a centodieci anni dalla sua nascita, celebriamo Bayard Rustin (17 marzo 1912 – 24 agosto 1987).
Convinto che la cooperazione tra bianchә e nerә fosse l’unica garanzia di successo verso un modello egualitario, si oppose alle leggi sulla segregazione razziale, tra l’altro venendo incarcerato per non aver ceduto il posto sul bus, molti anni prima di Rosa Parks, e insistette sull’importanza strategica del conquistare politicamente rilevanza piuttosto che potere.
Al fianco di Martin Luther King collaborò alla realizzazione della Marcia su Washington e mosse verso alleanze politiche col movimento operaio: sarà grazie a questo che diventerà segretario del Partito Socialista avendo come scopo preciso quello di rendere
l’eguaglianza economica possibile e concreta per le persone afroamericane, criticando aspramente l’elitarismo liberale.
Illustrazione di Riccardo Pittioni
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