di Andrea Cioschi
Per il poster de LA FALLA hai scelto come tema il maschilismo nei social network gay. Come mai?
E’ un tema affine alle caratteristiche dei personaggi che attraversano le storie che disegno. Nel leggerlo ho ritrovato molto di quello che scrivo.
Esiste un parallelo nell’universo lesbico?
Sicuramente. Nel mondo lesbico ci sono molte correnti di gusto che vedono con sfavore le lesbiche più mascoline, anche se nella controparte femminile c’è più elasticità nelle differenze.
Siamo di fronte a nuove forme di discriminazione?
Non la definirei “nuova”, credo sia sempre stata presente, ma i social media sono senza dubbio una lente di ingrandimento del problema. Eterosessuali o omosessuali, il nodo della faccenda resta il percepire come un difetto l’assenza o la poca mascolinità in un uomo.
Il corpo del ragazzo è magrissimo, sovrastato da foto stereotipate. C’è ancora spazio per la diversità?
Lo spazio c’è ma va “pubblicizzato”. C’è bisogno di una massiccia diffusione di un’immagine più realistica del corpo umano, che ci lasci la possibilità di innamorarci della reale bellezza delle persone che ci circondano.
Il tuo lavoro è molto amato nella nostra comunità. Qual è il segreto di questo successo?
Credo che i miei due fumetti per Renbooks piacciano perché parlano di personaggi dall’apparenza fragile ma che riescono a riscattarsi, affermando se stessi e le proprie scelte. E’ ciò che desideriamo tutti da noi stessi, essere un po’ supereroi nella vita quotidiana.
Svelaci uno scoop: quale verdura non mangi?
Ad essere sincera le mangio tutte, ma le melanzane mi stanno antipatiche.
C’è una storia “segreta” che vorresti raccontare in futuro?
Da sempre vorrei disegnare una storia che racconti la violenza domestica da un punto di vista femminile. E’ un argomento complesso e delicato, richiede molto tempo per essere trattato.
pubblicato sul numero 0 dellaa Falla – dicembre 2014
Perseguitaci