Con l’avvicinarsi dell’estate, molte lesbiche iniziano a pensare alle vacanze, spesso con il desiderio di trascorrerle in luoghi dove potersi ritrovare e stare tra di loro. La Puglia è la regione che accoglie i due luoghi di vacanza più noti e più frequentati dalla comunità lesbica: La Masseria Santanna e la Masseria Le Sciare. Per raccontare questi due luoghi, ho chiesto alle persone che li hanno fondati di condividerne la storia, così da restituire il senso autentico del percorso che li ha fatti nascere e crescere.

A parlarci della Masseria Santanna è Pina Cotroneo, tra le fondatrici del progetto e presenza costante che, salvo brevi interruzioni, lo ha tenuto vivo fino al 2024, anno in cui purtroppo la Masseria ha dovuto lasciare la struttura in affitto che l’aveva accolta per trent’anni. La Masseria Santanna – ci racconta Pina – nasce nel 1994 su impulso del gruppo politico delle Desiderande: un’associazione lesbica separatista barese che aveva l’obiettivo di fare politica e aggregazione per le lesbiche negli anni in cui a Bari, nei movimenti femministi, l’identità lesbica era invisibilizzata e le tematiche lesbiche non venivano affrontate.

L’idea alla base della Santanna era diventare un luogo di aggregazione per donne lesbiche di tutta Italia in cui fare attività politiche ma anche di svago. Gli incontri, che inizialmente si svolgevano nell’arco di un week end lungo, con il tempo sono diventati un appuntamento fisso nella settimana dopo Ferragosto. Durante la settimana in masseria venivano organizzati incontri e dibattiti, ma anche giochi collaborativi di gruppo e a squadre, chiamati Lesbiadi.

L’aspetto ludico ha avuto un ruolo centrale nel progetto come mezzo per favorire la condivisione, rafforzare i legami e coltivare il senso di comunità. «Ci siamo rese conto che la dimensione del gioco teneva assieme le persone – racconta Pina – e aiutava a superare quelle divisioni che troppo spesso attraversano la nostra comunità». Questa impostazione, che è stata mantenuta nei successivi vent’anni di storia della masseria, ha portato all’aggregazione di una collettività più o meno stabile, unita dal desiderio condiviso di stare insieme.

Anno dopo anno attorno al nucleo fondatore della Masseria Santanna è cresciuta una comunità di donne e di lesbiche provenienti da tutta Italia; una rete di amicizie, sorellanza, sostegno, che si riunisce periodicamente nelle diverse città di origine. Questa comunità si è ampliata e trasformata continuamente, dando anche origine a progetti come quello di Ombrella Viola, associazione che si occupa di co-housing e che speriamo possa, attraverso il suo programma di raccolta fondi, riportare in vita la Masseria Santanna.

La Masseria Le Sciare è una tenuta di ventotto ettari situata in Salento e gestita come una fattoria, con cavalli, cani, capre, anatre, pavoni, galline, gatti, e orto, giardini, e frutteto.

Il nome deriva dalle streghe buone che in dialetto si chiamano appunto sciare, mentre le streghe cattive sono le masciare.

«Non è un luogo lesbico», dice Giovanna Foglia che la Masseria l’ha fondata nel 2006 con Fiorella Cagnoni, «anche se vengono molte lesbiche. È un luogo di donne. Di femministe e di femminismo, un luogo pensato per donne che desiderano stare insieme: non tanto – o non soltanto – per vivere relazioni anche sessuali, ma soprattutto per coltivare pensiero femminista e libertà femminile. Qui le ospiti possono stare tra donne in libertà. Per rilassarsi, per divertirsi, o per realizzare in modo del tutto autorganizzato iniziative che promuovano la cultura femminista».

Il progetto delle Sciare è nato innanzitutto come un cohousing, ispirato alla forma di convivenza delle Comuni degli anni ‘70 e dedicato a donne che desiderano vivere insieme, specialmente gli anni della vecchiaia. Con il tempo e per ora è diventato soprattutto un luogo in cui donne giovani e meno giovani trascorrono un periodo di vacanza all’insegna del relax e dello scambio intergenerazionale di saperi ed esperienze.

Così, nel mese di agosto la Masseria è vissuta ogni anno da un centinaio di donne che vengono per socializzare, passeggiare nel parco, cenare assieme, andare nelle spiaggette a cui si può accedere direttamente dalla proprietà e che si affacciano su un mare spettacolare. 

Il tutto con contributi decisamente popolari a sostegno dell’attività del Trust Nel Nome della Donna, la fondazione di diritto inglese istituita da Giovanna Foglia nel 2004 che finanzia progetti di donne che favoriscono e sostengono la libertà femminile.

«La Masseria Le Sciare mantiene sempre il proprio obiettivo iniziale», conclude Giovanna, «che è quello di unire donne che abitino qui con noi tutto l’anno, mantenendo in vita il progetto di comunità femminista e trasmettendo l’eredità del luogo alle future generazioni».

Il mio breve viaggio tra i luoghi di vacanza lesbici mi fa pensare che ci sia ancora il desiderio e il bisogno di spazi pensati per noi. Sebbene oggi il separatismo lesbico assuma forme diverse rispetto al passato, meno ancorate all’identità e più radicate in pratiche e vissuti condivisi, resta forte il bisogno di luoghi in cui sentirci libere e costruire la nostra storia, qualunque sia il significato che ognuna desidera attribuire a questo «noi».