di Antonia Cassoli, Elisa Manici e Fabrizio Ori
Martedì 26 marzo Ce l’ho corto e Inside porn presentano al Cassero una serata in collaborazione con Fish & Chips Film Festival, Festival di Cinema Erotico di Torino, una selezione di cortometraggi presentati all’ultima edizione del festival e un momento di scambio e dibattito. La serata inizierà alle 20.30, con la presentazione e la proiezione dalle 21.30.
Ce l’ho corto è una rassegna di cortometraggi che vuole promuovere opere indipendenti di giovani autrici/tori/tor* europe*, mentre Inside porn è un progetto di ricerca sulla pornografia nato nel 2016.
Le nostre redattrici li hanno visti in anteprima per voi.
Ecco i loro giudizi.
Gush (Kate Sinclair – Canada, 2018, 15′)
La scritta che appare all’inizio è una dichiarazione programmatica su quanto stiamo per vedere: «Ciò che Ciel (il protagonista, ndr) ha deciso di condividere con noi è il culmine di anni di dedizione e pratica, molti liquidi e un sacco di lubrificante».
Anche chi è nat* con un pene può squirtare.
Da guardare quando: sentite il bisogno di conoscere meglio voi stess* e le potenzialità della vostra prostata al di là del sesso anale standard.
3 aggettivi: zampillante, liberatorio, auto-esplorativo
Intoxicate yourself (Candy Flip, Jo Pollux, Theo Meow – Germania, 2018, 6′)
Le parole di Charles Baudelaire, padrino di tutte le intossicazioni contemporanee, vengono scandite nella traduzione in inglese di Aleister Crowley, mentre Candy Flip, Jo Polluc e Theo Meow le interpretano in modo estremamente estetizzante, tra chiaroscuri, fumo di sigaretta e corpi illuminati come fossero sculture.
Da guardare quando: volete una giustificazione artistica al bisogno di alterare la coscienza.
3 aggettivi: pittorico, elegante, freddo
Dear babe (Ethan A. Folk, Ty Wardwell – Germania, 2018, 3′)
La versione post porno di una lettera d’amore cartacea, all’insegna dell’amore ma anche della fluidità sessuale, dell’amicizia e del divertimento.
Da guardare su: preferibilmente impalat* da un dildo o un pene che vi mettano a vostro agio e siano di vostro gradimento.
3 aggettivi: romantico, allegro, yogurtoso (capirete il perché)
Frostbite (Laura Rämö, Luna Kuu, Martin Jäger – Finlandia, 2018, 18’)
Due giovani donne, una sauna, una fantasia erotica. Una fotografia scultorea mette in scena il piacere, la lentezza e l’estrema cura di gesti sessuali dilatati fino al culmine.
Da guardare se: l’attesa ti stuzzica, la tensione ti eccita e prediligi i sospiri alle urla.
3 aggettivi: nordico, teso, minuzioso
Our Alphabet (Coco Schwarz, Alina Mann – Svizzera, 2018, 17’)
Quante forme può avere il godimento? Dalla cera bollente al travestirsi, passando per bondage e frustini, una coppia svela il suo personale alfabeto sessuale.
Da guardare con: un blocco appunti per segnare nuove idee nella tua to-do list.
3 aggettivi: ironico, insolito, stimolante
Simbiosis Carnal (Rocío Álvarez – Belgio, 2017, 10’)
Deliziosa storia dell’evoluzione della vita sul pianeta, che pare bloccarsi quando la donna si stufa di essere sodomizzata, si gira e guarda fissa l’uomo.
Fine della sodomizzazione, della sodomia, dell’evoluzione?
Da guardare con: un passivo-aggressivo.
3 aggettivi: contraddittorio, ribelle, interruptus.
Crystal Clear (Max Disgrace – UK, 2017, 4’)
I dubbi di una coppia di uomini gay che recitano un battibecco, un po’ alla “Sandra e Raimondo”, e che cercano la pace in un finto parco zen.
Da guardare se: si amano i viaggi organizzati, studi geologia o hai in mente una gita alle grotte di Frasassi.
3 aggettivi: ambient, attoriale, mono-omo-logato.
Perseguitaci