Sorseggiando Cosmopolitan con la Regina, quasi dimenticavo di sintonizzarmi su Rai 1 per la sessantasettesima edizione del Festival della canzone italiana. Naturalmente sto mentendo: Elisabetta II ed io eravamo incollate allo schermo fin da Prima Festival. Il programma vede la presenza costante del meraviglioso Herbert Ballerina; seduto in prima fila all’Ariston, egli provoca lo stesso senso di estraniazione di quando si tenta di comprendere l’occasionalismo di Malebranche. La conduzione di Prima Festival è affidata al sempre piacente Federico Russo, duplicemente degno di menzione: in primo luogo, per rammentarci sempre il pioneristico Operazione Trionfo, talent musicale condotto da un insuperato Miguel Bosé, con la partecipazione di Rossana Casale nelle vesti di indefessa direttrice dell’accademia; in secondo luogo per aver tirato, in eurovisione, una pallonata a Massimo Giletti, donandoci un momento di televisione italiana tanto raffinato da poter competere con le Cinquanta cortesie da desco di Bonvesin de la Riva. Nulla, tuttavia, potrà mai eguagliare un’ormai lanciata Maria De Filippi; trascurabile il bacio con Robbie Williams, ciò che più conta è l’entrata in scena da consumata attrice pirandelliana, novella venditrice ambulante di porta chiavi a forma di Carlo Conti. Un’idolatria scanzonata che sfiora il sublime dinamico di kantiana memoria.
Sul versante spettacolo di questa seconda puntata, ancora poche fugaci parole: una serie di ospiti con corollari d’interviste tanto narcolettiche da far rimpiangere la poesia che Sharon Stone, sfidando ogni legge della fisica, tiene incollata sul suo frigorifero; Giorgia, meravigliosa, vola altissimo e incanta per virtuosismo e ironia; l’assenza del maestro Fio Zanotti tra i direttori d’orchestra è talmente assordante da gridare scandalo e complotto in ogni dove.
Ciò che più conta è che Sanremo ha finalmente restituito il quadro d’insieme di tutte e 22 le proposte dei Big in gara, consentendoci di tirare così una prima summa. Nel complesso, ci si squadernano innanzi testi debolissimi corredati da musiche talmente logore da sfiorare l’inconsistenza; manca l’originalità, la poesia, il respiro più ampio di quei gioielli che immillano nel tempo luce e curiosità. Si rimpiange l’assoluto di Antonella Ruggiero, il mistero di Giuni Russo e la misurata follia di Andrea Mirò.
Le Nuove Proposte, ancora una volta meritevolmente sottratte dai cupi anfratti della quarta serata, hanno calcato con vigore l’Ariston, offrendoci uno spettacolo non eclatante ma dignitoso.
Procediamo, dunque, senza ambage, ispirandoci all’intramontabile classico della letteratura italiana, pubblicato su TV Sorrisi e Canzoni fino al 2014, conosciuto dai popoli col nome di La pagella di Mirella.
NUOVE PROPOSTE
MARIANNE MIRAGE
Bello stile, il testo ricorda forse un po’ troppo di quando anche Dalida giocava ai cowboy, ma nel complesso un brano orecchiabile e spendibile. Vincitrice del premio per il nome più accattivante di questa edizione del Festivàl. Naturalmente è stata eliminata.
Voto: 6,5
FRANCESCO GUASTI
Una canzone cantata da almeno vent’anni con un modo di cantare vecchio di almeno vent’anni. Fuori tempo.
Voto: 4
BRASCHI
Strano, non completamente decifrabile, da riascoltare. Anche lui eliminato.
Voto: 6
LEONARDO LA MACCHIA
Linea musicale stanca, testo banale ma interpretazione di grande dolcezza.
Voto: 5
BIG
BIANCA ATZEI
Canzone nel complesso debole, approccio al brano patetico ma molto furbo.
Voto: 5
MARCO MASINI
Non ci siamo, praticamente sotto ogni profilo, ma è nel suo.
Voto: 5,5
NESLI & ALICE PABA
Inconsistenti.
Voto: 4
SERGIO SILVESTRE
Performance vocale disastrosa per un brano noioso.
Voto: 3
GIGI D’ALESSIO
Implora Dio ma le preghiere rimangono inascoltate. Terribile.
Voto: 0
MICHELE BRAVI
Molto emozionato ma non troppo sporco, migliorato negli anni, peccato per la canzone non memorabile.
Voto: 6
PAOLA TURCI
Il testo decisamente sottotono viene salvato da una buona prestazione.
Voto: 6/7
FRANCESCO GABBANI
Il brano ricalca forse un po’ troppo Amen ma la sua è stata decisamente un’ottima prova.
Voto: 9
MICHELE ZARRILLO
Non c’è, purtroppo, confronto con la poesia de L’alfabeto degli amanti ma rimane pur sempre un’esecuzione di gran classe.
Voto: 7
CHIARA
Sanza ‘nfamia e sanza lodo.
Voto: 6
RAIGE & GIULIA LUZZI
Imbarazzanti.
Voto: 4
Dunque, al termine di una gara senza esclusione di colpi, degna del più avvincente degli episodi di Wacky Races, vanno a rischio eliminazione: Clementino, Ron, Giusy Ferreri, Nesli & Alice Paba, Bianca Atzei, Raige & Giulia Luzzi. Scopriremo a breve i responsi delle Parche; fino ad allora, lasceremo ai posteri l’ardua sentenza.
Perseguitaci