della Redazione

Stiamo bollendo come rane nella pentola. Centinaia di bambinǝ rischiano di perdere legalmente un genitore. Non esistono più la cultura e lo studio come ascensore sociale. Il mondo è controllato da un manipolo di Paesi che impediscono alle persone di spostarsi e le fanno morire distogliendo lo sguardo come coi macelli. Omolesbotransfobia, razzismo, abilismo, ageismo, grassofobia, specismo, classismo: la nostra società inventa e perpetua discriminazioni quotidianamente. Troppe persone sono costrette ad accettare retribuzioni da fame e contratti di lavoro al limite della legalità. Nel discorso pubblico è diventato comune negare la realtà vissuta in favore di una realtà immaginata, sulla pelle delle persone: le famiglie arcobaleno non esistono, le migrazioni sono un accidente da evitare, la disabilità non è normalità. Il corpo è bello solo se omologato. I temi della comunità Lgbtq+ vengono discussi da eterocis che diffondono banalizzazione, qualunquismo e nuovi stereotipi. I nostri corpi sono distanti, stiamo perdendo il piacere di comunicare, negoziare, confliggere e comprenderci negli spazi fisici, preferendo la dialettica mediata degli spazi virtuali. L’educazione al sesso e all’affettività sono un tabù, continuiamo a essere un paese bigotto che non fa prevenzione sulle IST, senza iniziative strutturate per educare alle differenze, che lascia ǝ più giovani in balìa dell’informazione online senza alcuna mediazione. Abitare sembra sempre più un privilegio che un diritto. Abbiamo già superato il punto di non ritorno della crisi climatica mentre il governo è impegnato a bandire la carne sintetica e a punire chi manifesta per avere un futuro.

Siamo nella merda.