Quasi due sabati al mese la valigia color melanzana del Centro di documentazione Flavia Madaschi del Cassero LGBTQIA+ Center si riempie di cartoncini colorati, forbici e glitter. Ci si prepara per uno dei quattordici incontri annuali nelle biblioteche e nei CBF (Centri Bambini Famiglie) del Comune di Bologna del progetto Tante storie, tutte bellissime: letture animate e laboratori creativi. 

Un’idea nata dalla sinergia tra Centro di documentazione del Cassero insieme alle associazioni Frame e Famiglie Arcobaleno di Bologna e dal 2013 realizzato in collaborazione con Ufficio Pari opportunità e Tutela delle Differenze e Settore Biblioteche del Comune di Bologna, nell’ambito del Patto per la lettura. 

Il progetto è ormai arrivato al suo tredicesimo anno di attività, accompagnando bambine e bambini dai 2 ai 10 anni attraverso il panorama visivo degli albi illustrati. Combinando figure e parole, le storie raccontate creano la specificità di un linguaggio che proietta piccole lettrici e lettori in mondi di stimoli, idee ed informazioni cercando, attraverso una varietà di modelli e situazioni di vita raccontati, di decifrare e affrontare il mondo circostante. Proprio la pluralità della società odierna ci spinge verso nuovi sguardi e rappresentazioni che trovano spazio nella proposta di storie e personaggi raccontati, permettendo di aprire sin dalla prima infanzia finestre su mondi più ampi e scoprire le sue molteplici differenze. 

Infatti, Tante storie tutte bellissime si fonda sul valore educativo e formativo della lettura coniugato alla necessità di proporre storie che possano aiutare a promuovere il rispetto e la valorizzazione di ogni differenza legata all’appartenenza a tutti i tipi di nuclei familiari non tradizionali, come per esempio negli albi illustrati di E con tango siamo in tre di Justin Richardson e Peter Parnell (Junior, 2010) o Stella, babbo e papà di Miriam B. Schiffer (Gallucci, 2016), o ad un’espressione di genere non conforme agli stereotipi e ai ruoli di genere prestabiliti, come in La gonna viola di Fede di Irma Borges e Francesco Fagnani (NubeOcho, 2022) o Ettore, l’uomo straordinariamente forte di Magali Le Huche (Settenove, 2014). Leggiamo anche storie, infine, che permettono di affrontare i temi legati allo sviluppo di empatia e condivisione, come Lucia di Roger Olmos (Logos, 2018) e La scatola di Isabella Paglia (La Margherita, 2020).

Titoli come questi, premiati a livello internazionale per la loro qualità letteraria, in diverse occasioni hanno generato polemiche strumentali che sono giunte fino a richiederne la rimozione dalle biblioteche pubbliche o invocarne la censura. Tentativi che in nome di una fantomatica ideologia gender precludono la possibilità di avvicinarsi a storie che ci parlano con semplicità di ciò che ci circonda quotidianamente. 

L’obiettivo primario dei nostri incontri è quindi non solo la promozione della lettura attraverso il gioco, la parola e la creatività, ma anche il contrasto allo strutturarsi di paure e pregiudizi nei confronti delle diversità con la possibilità, attraverso i laboratori creativi proposti alla fine di ogni lettura animata, di rielaborare in maniera libera le storie ascoltate.

Come scrive Aidan Chambers in Siamo quello che leggiamo. Crescere tra lettura e letteratura: «Le storie sono la forma attraverso la quale usiamo la lingua per creare e ricreare noi stessi, le nostre idee su chi siamo, da dove veniamo, che cosa possiamo diventare».

Per chi volesse approfondire: 
https://centrodocumentazionecassero.it/progetti/tante-storie-tutte-bellissime