di Federica Perazzoli
Silverio, illustratrice e gamer ventottenne, da poco sbarcata sul suolo bolognese dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Macerata, ha all’attivo due illustrazioni pubblicate dalla zine belga La Cameraderie.
Serve un breve cappello introduttivo perché questa intervista abbia un minimo di senso e non passiamo per ancor più cretine di quanto già siamo: Silverio e io abbiamo trascorso splendidi mesi di condivisione del disagio, essendo coinquiline.
Ciao Silverio, domanda banale ma necessaria: chi sei – se lo sai – e cosa ti ha resa tale?
Domanda banale, ma non semplice, che eluderò alla maniera filosofica, rispondendo che sto ancora cercando di scoprirlo. Posso però dire con certezza che, qualsiasi persona io sia, sono stata plasmata dall’impulso di creare.
Sei esperta, e al tempo stesso appassionata, di varie tecniche di stampa, ma anche di gaming e cultura memetica. Cosa vuol dire portare avanti una tradizione dell’oggetto reale nell’epoca del digitale?
Significa tenere viva la storia di ciò che ci ha condotto fino a qui, andare avanti verso il futuro e l’avanzamento tecnologico senza dimenticare ciò che ha reso possibile tutto questo. Sono modi diversi di lavorare e danno prodotti diversi. Se esistono ancora le tecniche di stampa manuali un motivo ci sarà. Una litografia è pur sempre una litografia, nonostante la tecnologia che può riprodurne l’aspetto.
Tu sei una donna e ti riconosci come tale, quindi ti chiedo qual è oggi, a tuo parere, la posizione femminile nell’ambito del fumetto, dell’illustrazione e anche nel gaming?
In linea generale, c’è sempre più spazio per le donne e per quel che riguarda il fumetto e l’illustrazione c’è un numero crescente di artiste che pubblica prodotti di qualità. Nel gaming è un po’ diverso: la percentuale di presenza femminile ha visto un forte aumento negli ultimi anni, ma la media resta ancora bassa nell’ambito dell’eSport (abbreviazione di Sport Elettronici, il mondo dei videogiochi organizzati a livello competitivo e professionistico, ndr).
Sempre siccome sei una che «sostiene la parata ma non le piace la patata», qual è la tua opinione in merito al mondo queer/LGBT+ in Italia? (stai attenta a quello che dici perché so dove abiti).
Sono ancora molti i diritti che mancano all’appello. Dobbiamo lottare tutti e tutte, affinché non ci siano più privilegi per alcuni e diritti mancati per altri. Finché non sarà così, nessuno potrà sentirsi a posto, ma io sono fiduciosa, perché ho l’impressione che sia stata imboccata la strada giusta.
Nei tuoi lavori mescoli molto la figura umana a quella animale. Persone con teste di lupo, oppure conigli con abiti umani (a ciascun* la visione che vuole). Perché questa mescolanza?
Disegno creature antropomorfe perché mi piace l’idea dell’equivalenza psicologica uomo-animale. Voglio che quel personaggio abbia il carattere e il temperamento attribuito a quel dato animale, così come una data caratteristica.
Domanda nonsense per chiudere (ma non troppo).Ti piace il soffritto?
Sììììììììììììììììììììì!
Pubblicato sul numero 49 della Falla, novembre 2019
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