Abbiamo presentato questo poster in una diretta della Salotta di Classe, in cui un cucciolo fortunato ha vinto una copia di Clamorosə. Cassero: 40 anni di rumore con la sua versione del poster da colorare! 

Originario di Grosseto, poi stabilitosi a Firenze, Mattia Vegni è illustratore e tatuatore. Il soprannome Bau, che adotta sia come artista che in veste canina, viene da prima che si affacciasse al mondo dei kink, dai tempi dell’università. Ha da poco passato il testimone come Puppy Italy 2021: ha trascorso quest’anno all’insegna dell’attivismo e della divulgazione, mostrando pubblicamente una parte di sé che spesso viene tenuta separata nella sfera privata. Tra i suoi progetti attuali c’è The Coloring Drag, in collaborazione con Arcigay Firenze e il marito Valerio Bellini, nato dall’idea di disegnare un libro da colorare per la nipote Agata sulle drag queen. Il volume 2 contiene dei testi di Natascia Maesi di Arcigay Siena sui temi della nostra comunità spiegati aə bambinə – e bolle in pentola una terza edizione! 

Partiamo dalle basi: cos’è il puppy play?

È un gioco di ruolo che consiste nell’interpretare un cucciolo di cane, una pratica kinky legata al mondo fetish. Proviene dal dog slave ma se ne distanzia in maniera sostanziale: l’alter ego del puppy non è legato necessariamente alla dinamica master/cane sottomesso. È piuttosto un alter ego che interpreti anche per distoglierti dalla tua vita fatta di lavoro, responsabilità e impegni di tutti i giorni. Puoi avere unə handler, che è l’umanə che ti guida, ti porta al guinzaglio, ti lancia la pallina o ti fa i grattini sulla testa – è un po’ diverso dallə master/mistress che ti domina, anche se le due figure possono coincidere. Non è  necessaria una gerarchia di potere tra dominante e sottomessə; anche quando c’è unə alfa e unə beta (termini ripresi dalle gerarchie dei lupi) la dinamica è di solito molto fluida: il mondo del puppy è molto spontaneo – ovviamente è fondamentale l’accordo e il consenso – ma il rapporto di potere è tendenzialmente meno rigido e quindi più accessibile per persone giovani che hanno di base un interesse per il mondo kinky: per me almeno è stato così. 

Cosa consiglieresti a chi vuole muovere le zampe in questo mondo per la prima volta? E com’è la community italiana?

fotografia di Luca Sansini

C’è una cosa che va provata e potrebbe non andare benissimo all’inizio, ovvero fare il cucciolo da solə: ti metti davanti allo specchio e provi, perché le prime volte che ti metti a quattro zampe e abbai il rischio di sentirsi scemə c’è, poi probabilmente ti ci trovi bene. The Italian Puppy è l’associazione che raccoglie ə cucciolə in tutta la penisola per fare branco. Il presidente Toffee ha inventato Puppy Games, dei giochi senza frontiere tra puppy, che escono fuori dall’ambiente kinky canonico; è un’occasione di visibilità e divulgazione in una cornice che non è prettamente maschile, sessuale e gay-centrica. Di fatto la comunità comprende anche uomini etero e donne: per primə, in Italia, abbiamo abolito il “mister” dal titolo di Puppy Italy. 

Parlaci del guardaroba da puppy di questo paper doll.

Ho scelto una selezione di cose che di solito indosso io. La maschera, ovviamente, è imprescindibile: ti rende esteticamente più simile a un cane, ma soprattutto ti mette un filtro davanti, che ti rende più tranquillə. Poi il collare con il tuo nome sulla targhetta, che può esserti regalata dallə tuə handler, magari anche con le sue iniziali sopra. È da un po’ che non metto l’harness, che è trasversale al mondo leather, ma ho quasi sempre la singlet di lycra, che è comune a molti fetish, così come i calzini alti di spugna – solo che le aziende le targettizzano mettendo sotto o a lato i disegni delle zampe e te le fanno pagare venti euro. 

Mi sembra che il giallo di questo mese sia proprio nella tua vibe.

I colori della mia palette sono i pastelli, preferisco le campiture piane, un’estetica pop e sostanzialmente odio sfumare. Da uomo barbuto, peloso e tatuato, nelle illustrazioni come nelle vesti di puppy ho scelto di adottare in particolare il rosa per smorzare l’ipermascolinità spesso presente nel mondo kinky: quando ero Puppy Italia e mi fotografavano con gli altri mister era tutta una distesa scura e poi c’ero io, la fatina con la maschera rosa. In generale i puppy tendono a essere più colorati, soprattutto ə giovani che sperimentano nuove estetiche, ma tradizionalmente il mondo fetish parte dal nero e aggiunge colori specifici a seconda del codice hanky, un sistema degli anni ’70 per indicare le proprie preferenze sessuali. Ad esempio, questo giallo che su questo poster sta tanto bene rappresenterebbe il pissing

Dreewus, vincitorə del contest

Chiudiamo con una bella polemica: ə puppy dovrebbero sfilare al Pride?

Ə puppy ci devono stare come tutti i kink. Chiaro che non si va al Pride per mettere in scena la pratica sessuale del proprio fetish, ma neanche unə non-kinkster pratica la propria sessualità in strada. Noi siamo persone che sfilano perché siamo orgogliose di quello che siamo: ricordiamo anche che la comunità leather è stata una delle prime a fare attivismo. Tra l’altro, ə puppy spaventano ə bambinə? Probabilmente saranno super curiosə e vorranno andare a giocare col cane. Naturalmente, quando succede – ed è successo – se sei puppy cerchi il consenso dellə genitorə, che essendo al Pride dovrebbe conoscere determinati temi. Poi il peggio che succede è che lə bambinə ti ruba la palla.