Quando, nel 2004, il governo australiano rifiutò il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso genere, lə attivistə non tardarono a farsi sentire.
Il 14 giugno dello stesso anno, guidatə da Dale Parker Anderson, raggiunsero le Isole del Mar dei coralli, un arcipelago disabitato nel Queensland al largo dell’Australia e pretesero l’indipendenza dallo Stato perché colpevole di «ingiustificato arricchimento» ai danni delle persone LGB, alle quali non venivano registrati matrimoni celebrati all’estero. In segno di protesta issarono una bandiera arcobaleno e proclamarono l’arcipelago una micronazione, fondando il Gay and Lesbian Kingdom of the Coral Sea Islands (il Regno gay e lesbico delle Isole del Mar dei Coralli) con una Dichiarazione di Indipendenza ispirata a quella degli Stati Uniti e incentrata su libertà e autodeterminazione.
Il 13 settembre dichiararono guerra all’Australia, ma nulla di tutto questo venne mai preso sul serio e non ci furono ripercussioni legali. Al contrario, la peculiare mossa politica potrebbe aver influenzato l’opinione pubblica. Nel 2017 i matrimoni egualitari vennero legalizzati e la micronazione disciolta. Chissà, una Queer Nation potrebbe non essere un’idea tanto male.
Illustrazione di Claudia Tarabella
Immagine 1 da wikipedia.org
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