Badessa, mistica, attratta dal potere o dalle donne? È difficile scegliere come descrivere Benedetta Carlini. Nata nel 1590 nel piccolo borgo di Vellano, Benedetta manifesta una fortissima devozione fin dalla più tenera età, accompagnata da visioni mistiche e da epifanie divine. A nove anni si trasferisce in un piccolo convento, a Pescia. Le visioni continuano ad accompagnarla e culminano nella celebrazione di un matrimonio mistico con Gesù, a cui la giovane suora, nel frattempo nominata badessa, chiede che assista l’intera comunità cittadina. Questa, tuttavia, è sempre più scettica nei confronti di Benedetta: si sospetta che la devozione della badessa sia solo uno strumento politico per aumentare il potere del suo convento. Benedetta viene così sottoposta a due processi giudiziari. Esce incolume dal primo, mentre nel secondo emergono delle inquietanti prove. La consorella e compagna di stanza di Benedetta rivela che, durante la notte, la badessa era solita obbligarla a compiere atti impuri. È una rivelazione sconcertante, non tanto per il peccato carnale in sé, ma per il fatto che a compierlo sono state due donne. A questo punto gli atti del processo si interrompono. Non sappiamo quale fu il destino di Benedetta, né sappiamo in che modo questa informazione venne recepita dalla cittadinanza. Resta una storia sospesa, senza finale, ma che ci offre una visione nuova sulla vita dei conventi italiani tardo rinascimentali, attraversati da tensioni politiche, dispute teologiche e desideri di egemonia.

Illustrazioni di Claudia Tarabella