di Gaeta Jones e Linda Green
Ciao care G & L, sono Ludmilla e nel weekend sono una drag queen come voi, mi sono innamorata di un commesso di un negozio di scarpe bellissimo e costosissimo. In esposizione hanno un paio di sabot con tacco senza prezzo che vorrei tanto indossare al Pride. Ieri, mentre fissavo da ore la vetrina, ho incrociato il suo sguardo e s’è messo a ridere sotto i baffi, io rossa dalla vergogna son scappato via. Cosa mi consigliate di fare: entrare in abiti civili e vedere se con l’acquisto delle scarpe riesco pure a rimediare il suo numero di telefono?
Innanzitutto non sono na drag queen ma na semplice travestita. Nun sacc cantà in pleibec. Io non mi sognerei mai di spendere tanti soldi pè nu paio e scarpe, le compro sempre dai cinesi e spendo al massimo 5€. Anche perché dopo mezz’ora aggia già spaccat e tacc ncap a qualcheduno. Non sai manco se il commesso rideva per te o di te. Rischi pure che entri e quello si rifiuta di servirti! Poi che fai, prendi due delusioni: scalza e senza amore? Lassa stà, stammi a sentì.
Gaeta Jones
Mia splendida Ludmilla, ricorda sempre la lezione di Lady Godiva: cavalcando nuda contro l’oppressione, ha fatto la storia. Indossa il tuo vestito più luccicante, calza i tacchi più vertiginosi ed entra in quel negozio, entraci come drag e fa in modo che i tuoi vestiti abbiano la stessa rivoluzionaria forza di quella nudità. Di uomini è pieno il mondo, ma i sabot amati sono unici e irripetibili.
Ti ammiro, stella mia, così come ammiro ogni drag queen: la forza eversiva dei vostri colori, che io non possiedo, incanto di fata.
Eternamente tua, Linda Green
pubblicato sul numero 6 della Falla – giugno 2015
immagine realizzata da Thomas Belvedere
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