Per la giornata di oggi, e per le prossime, le previsioni meteo promettono Venti di libertà. Un fenomeno inconsueto, anomalo, si potrebbe dire eccezionale. Una promessa, appunto, sempre disattesa e che proprio oggi ha invece tutta l’aria di essere un auspicio, una speranza, una possibilità.
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. È stato anche il primo giorno del Festival La violenza illustrata, organizzato e curato dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna insieme a tante realtà e associazioni che credono nell’importanza e nell’urgenza di creare cultura intorno al tema della violenza di genere. Da martedì fino al 10 dicembre, la città e il territorio metropolitano di Bologna ospiteranno ben cinquantuno eventi gratuiti: presentazioni di libri, proiezioni di film, incontri, dibattiti, spettacoli teatrali e camminate.

Quest’anno è la ventesima edizione del Festival, un compleanno a cifra tonda che riempie di orgoglio le socie fondatrici dell’associazione, le operatrici e le volontarie che ogni giorno accolgono nella Casa di via Masia donne e ragazze in situazioni di violenza. I dati e i numeri parlano chiaro, ma lo fanno anche le storie e i racconti di chi è riuscita a chiedere supporto. La violenza di genere è un problema strutturale che si potrà iniziare a smantellare solo quando l’intera società comincerà a mettere in discussione la relazione patriarcale che la rende ancora possibile e tante volte giustificabile. Ecco quindi l’obiettivo del Festival, che quest’anno porta non a caso il titolo Venti di libertà: promuovere la cultura del rispetto, dell’autodeterminazione e della libertà per le donne. E se è vero che i femminicidi sono solo la punta dell’iceberg, allora è necessario che tutti comincino a guardare cosa c’è sotto il pelo dell’acqua. Femministe e attiviste sognano un mondo senza quell’iceberg: per smettere di sognarlo e cominciare a costruirlo è necessaria la prevenzione, perché non è più accettabile parlare di violenza di genere solo in occasione di femminicidi o per il 25 novembre. È necessario aprire spazi, come quelli delle scuole ma non solo, e renderli sicuri e accoglienti per affrontare un tema così importante. In questo senso, la Casa delle donne di Bologna si trasforma e, da luogo di assistenza, diventa spazio politico. Se la violenza è un fenomeno trasversale, la lotta per combatterla non può che partire da un’educazione altrettanto universale. A questo punto è chiaro che il Festival La violenza illustrata non sia solo un susseguirsi di eventi, ma un vero e proprio progetto di prevenzione dedicato a tutti coloro che vogliono un mondo senza iceberg.
Nelle precedenti edizioni, la Casa ha onorato le radici dei Centri Antiviolenza, l’attivismo e la capacità delle donne di mettersi in rete. Ha raccontato storie di resistenza delle donne nei conflitti, nei percorsi migratori, ai margini economici e sociali della nostra città. Infine, ha ricordato che la violenza di genere può assumere molteplici forme, e che nonostante tutto la presa di parola di ogni donna è parte di un processo inarrestabile e collettivo di rivendicazione. I percorsi verso la libertà sono spesso fatti di sofferenza, ma la lotta all’emancipazione non deve dimenticarsi dei momenti di gioia e delle occasioni per conoscere nuovə alleatə. Per questo motivo, il 10 dicembre il Festival si concluderà al Cassero con una festa a ingresso gratuito dalle 19 alle 22.30. A esibirsi ci sarà il gruppo Afro Danza Anoma e a seguire il dj set delle Ano Ano Ano Way.
Le previsioni meteo promettono Venti di libertà: è il momento di lasciarsi trasportare nella lotta. Buoni venti, che ci portino lontano.
Se stai vivendo una situazione di violenza o conosci una donna che si trova in una situazione di violenza, chiama la Casa delle donne per non subire violenza al numero 051 333173.
Illustrazioni di Francesca Andalò
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