Questo mese siamo oltre il biasimo, siamo alla ripugnanza e al raccapriccio. Chi ha suscitato in noi questi sentimenti è Don Gino Flaim, che, intervistato in tivù, ha ben pensato di accorpare sotto lo stesso ombrello pedofilia e omosessualità (grazie simpatico sacerdote, fa tanto anni ’80, ormai non lo fa – quasi – più nemmeno Forza Nuova), definendo esplicitamente solo la seconda col termine “malattia”.
Non contento, ha proseguito giustificando la pedofilia, sostenendo che ci sono bambini che non ricevono affetto in famiglia, lo cercano altrove, e “qualche prete può anche cedere, insomma”. Insomma, sarebbero i bambini ad accimentare i poveri preti indifesi. Ogni commento è superfluo.
pubblicato sul numero 9 della Falla – novembre 2015
immagine realizzata da Andrea Talevi
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