Salvatore Giommarresi è un illustratore e fumettista. Importante fonte d’ispirazione per i suoi lavori è ciò che cattura il suo sguardo quando è in viaggio. È molto interessato al ruolo educativo del fumetto. Attualmente, proprio per concretizzare questo suo interesse, organizza workshop e coopera con scuole, istituzioni e NGO in tutto il mondo.

Il tema dell’illustrazione di questo mese è queer e teatro: qual è stato il lavoro che hai fatto per esprimere questo concetto nel tuo poster?

Ho prima cercato di documentarmi sul tema in modo un po’ più approfondito rispetto a quanto mi era già noto, ma è bastato poco a trovare la chiave di lettura, a mio avviso, migliore. Ho pensato a che impatto questi spettacoli e le persone che ne fanno parte hanno suə giovanə e suə spettatorə, sia come immagine che come contenuti veicolati. E così è venuta fuori l’idea per questa illustrazione.

Un ruolo di prim’ordine nella tua illustrazione è riservato al dr. Frank-N-Furter, un’icona nata quasi cinquant’anni fa. Perché questa scelta? Cosa resta di questa figura e del suo valore oggi?

Come facevo a non farlo? Penso sia una figura del mondo queer e teatrale potentissima e, anche al giorno d’oggi, decisamente attuale. Stiamo infatti attraversando dei cambiamenti sociali e culturali non indifferenti e lo si può vedere anche e soprattutto nel modo in cui le persone si presentano al mondo, attraverso la vita di tutti i giorni ma anche attraverso i social. Ora come ora, creare connessioni o un video su TikTok sono cose semplici, ma nel 1973 (cioè l’anno della prima messa in scena di The Rocky Horror Picture Show) esprimere certi concetti era vera avanguardia: è proprio questa caratteristica che, nonostante il tempo trascorso, gli ha permesso di sopravvivere favolosamente fino a noi.

Nei tuoi ultimi lavori pubblicati su Instagram ho notato un uso frequente del rosa e dell’azzurro: come mai hai scelto di usare questi due colori?

Non credo di avere una risposta precisa a questa domanda, semplicemente sono i colori che più solleticano la mia creatività. Quando devo colorare sono quelli che, se ho libero uso del colore, uso con più spontaneità. Sono infatti rimasto piacevolmente sorpreso dal ritrovare uno dei miei colori preferiti anche nel poster che ho realizzato per voi.

Sul tuo sito scrivi che sei particolarmente interessato al valore pedagogico del fumetto, puoi spiegarci cosa intendi dire più nello specifico?

Il fumetto può aiutare moltissimo nel lavoro con ə ragazzə, in più occasioni mi sono dovuto magicamente sorprendere di come questo mezzo riesca a creare delle nuove vie di espressione di sé in deə ragazzə, che magari nascondono delle grandi fragilità o delle ferite profonde. A volte quella magia arriva a spezzarti il cuore, perché in maniera inconscia permette loro di far emergere emozioni delicatissime.

Sul tuo profilo Instagram tra tarocchi, illustrazioni, fumetti e mutandine, ho visto che fai tantissime cose diverse, a cosa stai lavorando in questo momento?

Beh, l’ultimo progetto è sempre quello di cui non si può parlare per scaramanzia! Però sul mio Instagram lascio qualche indizio di tanto in tanto, o sulla mailing list.