Nelle dolci memorie della nostra adolescenza un posto d’onore è sicuramente occupato dal cartone animato Sailor Moon, un cult degli anni ‘90 diventato oggi un simbolo per tutta la comunità LGBTQIA+. Tra divise alla marinaretta e cristalli di luna, giovani generazioni di persone queer hanno trovato in questo cartone un porto sicuro, un luogo immaginario dove esprimersi liberamente. Eppure, nella storia di questo cartone animato si trova anche un lato oscuro, fatto di censure che hanno caratterizzato gli adattamenti europei del manga giapponese. Di fatto, ci furono modifiche radicali alla narrazione di questi adattamenti, con lo scopo di mantenere un prodotto audiovisivo completamente aderente al canone ciseteronormativo. Le censure riguardarono sia l’ambito dell’orientamento sessuale, con la completa cancellazione di relazioni queer, ma anche quello dell’identità di genere, in particolare con l’evidente messa in campo di stratagemmi usati per nascondere personaggi di genere non conforme. Caso eclatante fu quello della relazione lesbica tra Sailor Neptune e Sailor Uranus, che nella versione italiana fu trasformata in una amicizia con la rimozione di qualsiasi allusione alla loro relazione.
Illustrazioni di Claudia Tarabella
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