Valentina Madrugada del Collettivo Reverse

Che fatica lavorare in team! Ma che soddisfazione quando la comunità si incontra, si organizza e si muove come un’unica onda piena di energia! A Belluno questa è stata la terza edizione del pride, ma ogni anno abbiamo visto ed affrontato sfide diverse.

In una piccola realtà montana come Belluno non è facile trovare aiuto e partecipazione, il gruppo di organizzatorə è piccolo ma cerca in ogni caso di occuparsi di tutto al meglio. Coordinarsi e prendersi delle responsabilità che permettono di spartirsi il lavoro da fare è molto complesso.

Dall’anno scorso si è creato ad esempio un gruppo molto importante che si occupa dell’accessibilità della manifestazione e dei suoi contenuti. Per questo abbiamo scelto di spostare il pride a Settembre visto il caldo fortissimo di luglio degli anni precedenti, incontrando invece il problema inverso: abbiamo sfilato sotto una pioggia scrosciante, che però ci ha dimostrato anche la partecipazione vera delle persone ad una manifestazione per i contenuti e per la significatività di essere in piazza.

“Piccolə” si ma molto determinatə! Grande soddisfazione ci ha dato la partecipazione di attivistə e artistə che ci hanno affiancato con entusiasmo e supporto, oltre alla soddisfazione di aver autofinanziato tutto dal basso, attraverso eventi pre-pride e le donazioni di chi ha voluto contribuire. Questo ci da la forza e la spinta per continuare con entusiasmo questa dura sfida che è organizzare un pride in una città di 36mila abitanti ed una provincia principalmente montana (la più estesa ma meno popolata del Veneto).

La sfida per noi è portare contenuti, voci e visibilità che in queste zone non esistono, non vengono considerate, o peggio vengono denigrate e discriminate: è una grande sfida ma continuiamo a scegliere di affrontarla anche attraverso occasioni di incontro durante tutto l’anno. Per noi il pride è ogni giorno.