Se volete capire che persone frequentate, lasciatevi sfuggire con nonchalance la parola “gooning”. Con ogni probabilità troverete nell’interlocutrice un’espressione confusa: questo è il segno che avete a che fare con qualcuno che non è perennemente online come il sottoscritto. E visto che state leggendo questo articolo immagino in questo momento condividiate la stessa espressione. Bene, sappiate che avete poche righe per distogliere lo sguardo e relegare questa parola a quel cassetto dove riponete termini di cui non ve ne frega nulla come skibidi, briefing o armocromia.
Gooning è lo stato di alterazione mentale che si raggiunge all’apice di una lunga sessione di edging, ovvero di controllo dell’orgasmo. La pratica consiste nel masturbarsi e mantenere uno stato prossimo al climax senza mai raggiungerlo. Il goon in inglese è lo scagnozzo, quello che nei cartoni animati dice “Sì capo” e ha un vocabolario che non va oltre le cinque voci: gooning è quando diventate le tirapiedi obbedienti e un po’ tonte dei vostri genitali. Persistendo sull’orlo dell’orgasmo annuireste a qualsiasi cosa.
Nella vostra interlocutrice potreste però rilevare altre due possibili reazioni: nel primo caso un ghigno mal trattenuto, una dolce smorfia di nostalgia può farvi intuire di avere davanti una persona che governa i propri orgasmi con la stessa forza e maestria con la quale la barista trattiene i vaffanculo quando cambiate l’ordine del caffè per la terza volta alle sei del mattino. Il mio consiglio in questo caso è di ascoltare l’eventuale spiegazione: avete davanti un’insegnante sapiente che conosce il termine prima che fosse comune, e anche a qualcuna che ha trovato un modo economico per addormentarsi la sera senza ricorrere alla melatonina.
Nel secondo caso potreste avere a che fare con una risatina, seguita dalla ricerca spasmodica del telefono per spiattellarvi in faccia giustappunto un meme sul gooning trovato nell’ultima sessione di scrolling, in cui, ora che ci pensate, quella persona sembra costantemente impegnata. Il gooning nell’ultimo paio di anni ha rotto le cerchie di cospiratori del piacere ed è passato dall’essere una pratica sessuale carbonara a punchline di innumerevoli meme tra chi passa molto tempo su social media e forum.
Come tanti altri fenomeni online, è difficile stabilire quale sia il fattore x che determina la viralità di un meme piuttosto che di un altro. Sarà forse la parola di per sé buffa che fa da contrasto con il tabù sessuale, oppure la curiosità verso una pratica inizialmente poco diffusa, difficile dirlo. Know Your Meme, insospettabile archivio storico della cultura online, ci racconta di una community su Reddit di persone che si scambiavano consigli sul gooning. Nel 2019 uno dei post ha rotto la breccia e ha raggiunto la notorietà anche tra i profani; le varie gallerie di meme hanno propagato poi le innumerevoli battutine che si sono susseguite e da lì la parola ha iniziato a sfrangiarsi, a perdere di significato, a diventare quasi sinonimo di masturbazione tout court. Su YouTube proliferano i video che promettono di insegnare a “Stop gooning”, racconti edificanti di come liberare la propria mente dal porno (“come il gooning mi ha rovinato la vita”).
Questa è solo la storia di una parola e del perché ve la ritrovate nei meandri più remoti dei reel raccomandati. E se in fondo ognuno prova piacere con quello che gli pare, a volte la sola lezione da ricordare è che quando si comincia una cosa bisogna ritardarne la fine il più possibile.
Immagine in evidenza: 9gag.com
Perseguitaci