Sono passati ormai 6 anni da quando veniva approvata la Direttiva Europea 2019/904 – SUP con la quale l’Unione bandiva le plastiche monouso quali bicchieri, posate e persino le cannucce dei nostri drink! È stata una direttiva travagliata ma epocale, perché imponeva cambiamenti nei processi produttivi e nelle abitudini. Ma oggi cosa e come sta cambiando l’approccio della politica, dell’industria e della scienza?

L’annoso problema dell’inquinamento da plastica si discute ormai da tempo ma, non con pochi ostracismi, la scienza sta guidando questa transizione con determinazione, le industrie stanno ancora perlopiù a guardare con incredulità, la politica parla, parla e parla ma arriva sempre in ritardo, dopo aver trovato accordi con le lobbies. 

Ciononostante vi sono casi esemplari che lasciano ben sperare, convertendo in azioni concrete quelle parole. Tra questi non si può non citare l’invenzione, tutta italiana diciamolo, del Mater-bi, materiale naturale di sacchetti biodegradabili per frutta e verdura utilizzato, nel solo 2023, per conferire oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti organici diventati compost . Da notare che per la sua produzione sono stati convertiti siti chimici dismessi, come quelli di Terni e Porto Torres, in bioraffinerie, recuperando spazi per nuove attività che offrono lavoro ma senza ulteriore sfruttamento di suolo.

È la scienza che spinge questa transizione a suon di conferenze e incontri, solo nel prossimo mese di novembre ne sono previste 7 in diversi paesi, tra cui anche l’Italia, dove espertə, industrialə e studios del settore si incontreranno per condividere le nuove scoperte e dare vita a nuovi materiali sostitutivi della plastica. Di questo tema si discuterà anche al COP 30 che si terrà in Brasile questa volta, dove le parti politiche del Mondo si ritrovano per parlare del cambiamento climatico e da cui ci aspettiamo l’unica VERA decisione che serve prendere: l’abbandono delle fonti fossili (tra cui il petrolio da cui deriva la plastica).Anche dalla comunità LGBTQIA+ arrivano importanti contributi come dal movimento Queers x Climate che ha promosso campagne di pressione al Global Plastics Treaty in collaborazione con Greenpeace e (tra gli altri) Luke Rudman, artista drag sudafricano multipremiato per le sue opere a tema…Continuiamo a restare vigili e unitə in questa transizione.

Immagine in evidenza: art.co.za