Nella stagione in cui la frequenza dei rapporti sessuali occasionali aumenta è bene fare il punto su quali siano i test da effettuare dopo eventuali pratiche sessuali a rischio e quali siano le IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) su cui indagare.
Come sappiamo le IST sono molte e si possono raggruppare in IST di natura batterica e IST di natura virale. Le principali IST causate da batteri sono quelle mai passate di moda e che negli ultimi anni hanno registrato, anche a Bologna, un netto aumento del numero delle diagnosi. Si tratta di: clamidia (Chlamydia trachomatis), gonorrea (Neisseria gonorrhoeae) e sifilide (Treponema pallidum). Il fatto siano batteriche implica una cura basata sull’assunzione di antibiotici che, si sa, non sono acqua fresca. Ricordiamo, inoltre, che tra quelle citate la clamidia è una delle IST piú diffuse nel mondo occidentale. Il motivo della sua grande diffusione è che la clamidia, nella maggior parte dei casi, è inizialmente asintomatica: significa, cioè, che la si può contrarre e non avere alcun tipo di sintomo. Se non curata può causare patologie importanti. Spesso la diagnosi di clamidia è clinica, ovvero si comincia la terapia se sono presenti alcuni sintomi tipici (secrezioni purulente dai genitali); in questo caso si fa un trattamento antibiotico che copre sia la clamidia sia la gonorrea, dato che spesso queste infezioni vengono contratte assieme.
Se avete avuto un contatto a rischio con una persona a cui è stata diagnosticata la clamidia, è bene aspettare 3 settimane prima di fare qualsiasi test. Il batterio ci mette un po’ di tempo per colonizzare l’ospite e prima di 3 settimane, il periodo finestra, il test potrebbe dare un risultato negativo anche se l’infezione è in atto. Il test più utile per la clamidia e la gonorrea è senza dubbio il tampone. È di gran lunga il più affidabile e deve essere effettuato nell’uretra, nell’ano e nella bocca, ma si possono anche effettuare analisi delle urine o prelievo ematico.
Se si risulta positivə è opportuno informare tutte le persone con cui si ha avuto un rapporto sessuale. Per la sifilide, il periodo finestra va dalle 3 alle 6 settimane dopo l’infezione, quindi per avere un risultato attendibile si raccomanda di eseguire il test 90 giorni dopo la possibile esposizione all’infezione. Il test si basa su un prelievo ematico.
Altre infezioni che meritano di essere citate sono sono le infezioni causate da virus:
Infezione da Hiv (Virus dell’immunodeficienza umana); Herpes genitale (Herpes simplex virus di tipo 2 e di tipo 1); condilomi ano-genitali (Papillomavirus umano – HPV); Epatite B (virus dell’epatite B – Hbv) ed Epatite C (virus dell’epatite C – Hcv).
Andiamo per ordine.
HIV
Per l’HIV si usano spesso test che danno una risposta in 20 minuti circa e funzionano con una sola goccia di sangue. Attualmente sono in commercio test di 3a e 4a generazione. La differenza? Il periodo finestra. I test di 3a generazione ricercano gli anticorpi, che vengono prodotti solo in una fase avanzata dell’infezione. Hanno quindi un periodo finestra di 90 giorni, questo significa che dovrebbero attendere 90 giorni dall’ultimo rapporto a rischio prima di effettuare il test. Test di 4a generazione o test combinati, che ricercano oltre agli anticorpi anche una proteina del virus HIV, hanno un periodo finestra di 30 giorni.
Purtroppo non esiste nessun test che mette in evidenza il virus subito dopo l’avvenuta infezione.
In caso di test rapido reattivo, bisogna eseguire un esame sierologico (un prelievo del sangue) per confermare la diagnosi. Qualora il risultato del test rapido fosse dubbio, il test va ripetuto. Nella maggior parte dei servizi non serve ricetta medica, ma è gratuito e anonimo. Le persone senza cittadinanza, anche prive di permesso di soggiorno, possono effettuare il test (D.Lgs 25 luglio 1998, n.286). Il risultato del test viene comunicato solo ed esclusivamente alla persona che lo ha effettuato.
Herpes genitale
L’infezione da herpes virus si presenta con dei gruppi di vescicole, la pelle attorno è arrossata, le vescicole sono dolorose e possono dare prurito. La diagnosi è clinica, ma puó essere accompagnata da un’analisi del liquido contenuto nelle vescicole.
Papilloma virus
In questo caso è molto importante la prevenzione attraverso test di screening. Il Pap-Test è un test in cui si prelevano delle cellule dalla cervice uterina e si ricercano tracce dirette del virus o cellule anomale. Alcuni reparti di chirurgia generale, dermatologia o proctologia offrono un test simile che si chiama brushing, e che ricerca materiale genetico del virus nella mucosa dell’ano e del retto.
Epatite C e B
Esiste un esame sierologico (del sangue) che ricerca gli anticorpi oppure il genoma del virus. Il periodo finestra va dai 30 ai 90 giorni. Esistono anche dei test rapidi (drop test) che funzionano con una goccia di sangue. Il test rapido deve sempre essere confermato da un test sierologico.
Anche per l’epatite B esiste un esame sierologico (del sangue) che ricerca gli anticorpi oppure il genoma del virus, tuttavia il virus ha un periodo di incubazione che va dai 40 ai 180 giorni, per cui il test riesce a trovare il virus solo quando i sintomi sono già in atto.
Dopo questa rapida carrellata dei test da effettuare a fine estate in caso di pratiche a rischio vi consiglio di approfondire nello specifico le singole infezioni e il relativo quadro clinico nei precedenti articoli presenti sulla nostra rubrica.
Di seguito i contatti utili per testarsi a Bologna, nel frattempo buon safer sex a tuttə voi e ricordiamoci che prevenire è sempre meglio che curare!
Contatti utili per effettuare i test a Bologna:
- Centro MTS dell’ospedale S. Orsola di Bologna, via Massarenti al padiglione 29, piano rialzato.
https://www.aosp.bo.it/it/content/ambulatorio-malattie-a-trasmissione-sessuale-mts
Plus BLQ checkpoint di via San Carlo, 42/C, Bologna
Su appuntamento e previo colloquio si possono prenotare test per Sifilide, Epatite C e HIV: tel. 051 4211857 – info@blqcheckpoint.ithttp://www.blqcheckpoint.it/
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