Per la mia ultima intervista in versione cartacea ho ritenuto giusto incontrare Bologna Disagio, che saranno al Cassero venerdì 9 marzo. Da veri esperti del disagio hanno dato due risposte per ciascuna domanda.

Potremmo affermare che il ‘900 è stato il secolo della nevrosi, mentre ora viviamo quello del disagio. Voi, in particolare, siete specializzati in disagio bolognese. Qualche esempio specifico di questa patologia nostrana?

Risposta meno seria:

Aspetta perché adesso rileggo la domanda.
Non ci usare parole strane, ma che cos’è la “nevrosi”? Va bene il disagio, però queste parole da dottori… stiamo calmi perché noi siamo gente semplice e così ci spaventiamo. Il disagio bolognese non è che qualcuno te lo spiega, tu arrivi un giorno e dici “oh sto male!” e da lì è tutto in discesa così che dopo 2-3 giorni ti ritrovi la mattina alle 7 a dibattere con un tombino, poi arrivano due poliziotti e il problema è che danno retta al tombino. Poi uno trova casa, studia, fa quelle cose lì, e poi lavori un po’, tiri avanti e fai finta che va tutto bene e passano gli anni, ma i tombini non te li scordi.

Risposta seria:

Il disagio bolognese è un’invenzione dell’Alma Mater Studiorum per attirare più studenti. Si sa, omosessualità e disagio vanno a braccetto dalla notte dei tempi.

Voi siete dei sedicenti (con la “i”, state serene eh!) eterosessuali ormai esposti alle variegate sfaccettature del perpetuo drama omo-lesbo-trans-queer-ciao. Vi trovate a vostro agio con il nostro disagio?

Risposta meno seria:

No, non stiamo serene perché continui a usare queste parole strane tipo “sedicenti”, io avevo 5 in italiano e la maestra mi menava, dai non farmi ricordare quei brutti momenti. No, a parte tutto noi guardiamo sempre i trap thread su 4chan.

Risposta seria:

Da quando collaboriamo con voi, 2 admin su 5 sono diventati omosessuali, quindi pare di sì.

La vostra estetica Vaporwave, fatta di statue classiche, neon colorati, edere rampicanti e, va da sé, tanta nebbia, a chi, come me, è cresciuto negli anni ‘80 sembra una sorta di allucinazione surrealista a metà tra una libreria di Sottsass, il set di un video di Diana Est e una fumeria d’oppio. Come spieghereste l’estetica e la filosofia Vapor Wave a vostra nonna?

Risposta meno seria:

Guarda abbiamo comprato il primo computer della nostra vita giusto ieri e per fortuna ci hai spiegato come funzionano queste email perché non sappiamo dove metterci le mani.

Risposta seria:

“Allora nonna ascolta c’è un ragazzo del Cassero che mi sta costringendo a spiegarti cos’è la Vaporwave stai buona lì un attimo. Accendi il ferro da stiro… ok… asp… adesso fallo svapare… BAM ecco fatto, ok c’è atmosfera, prendo due palmette [Dracaena Marginata] di quelle che tieni in terrazzo, ok mettiamo su canale 12 che passa sempre quelle canzoni vecchie, mettiamole a velocità dimezzata, perfetto: abbiamo fatto la Vaporwave, capito? “

Venerdì 9 marzo Bologna Disagio sbarca al Cassero. Qualche anticipazione?

Informations Unknown.

pubblicato sul numero 33 della Falla – Marzo 2018