I Poppen non hanno certo bisogno di molti preamboli. Mattatori indiscussi delle notti bolognesi, e non solo, Fede e Fabri (o se preferite, Brunella di Montalcino e Marina di Ravenna) si sono imposti per il loro sound sfrontatamente pop che mescola le hit del passato con quelle del futuro. I loro set sono una miscela esplosiva che trascende i generi musicali, le epoche storiche e i trend, un vortice avvolgente fatto di grandi successi, mash up improbabili, e dotte rarità da collezionisti incalliti.

Ciao ragazze, tornate finalmente al Cassero con una residenza mensile per il party Nel nome del pop italiano, una festa che celebra i cult della musica italiana di ieri e di oggi. Cosa ci dite di questo nuovo capitolo della vostra carriera?

Brunella: È stata una sfida! Cambiare totalmente modalità di costruire un set ci spaventava ma ci esaltava; applicare un filtro così stretto alla produzione Pop degli ultimi 30/40 anni senza sacrificare l’aspetto dance… come sarebbe andata? È andata che abbiamo finito con molti pezzi da passare e la voglia di farlo ancora!

Marina: La prima crisi l’ho avuta quando ho pensato di dover ripulire il set da tutte le hit in inglese che per me sono come il pepe sul cacio&pepe, poi con Brunella abbiamo riammesso i brani cantati in inglese da artisti italiani, come Gala, Spagna, Sabrina Salerno. Confortata da tali Muse, ho accettato la sfida e la prima puntata  del nuovo party è stata un successo: ho capito che se rimaniamo fedeli al nostro mood giocoso possiamo far ballare pure il Papa!

Sarete anche le protagoniste del party che celebrerà la fine di questo 2016. Cosa ricorderete di quest’anno?

Brunella: A dire il vero quest’anno è un anno da dimenticare! La perdita di molti artisti di primo piano, le catastrofi naturali, Trump e chissà cos’altro… meglio concentrarsi sul futuro, 2017 a noi!

Marina: Una sequenza di scomparse illustri e calamità naturali, una concentrazione di sfighe che mi ha attaccato ancora di più alla vita. Mi preparo al primo party del 2017 al grido: essere totalmente nel momento, prendendo un po’ in giro il futuro!

Quali sono le vostre icone pop feticcio, quelle che vi hanno folgorato sulla via di Damasco? E perché…

Brunella: Jo Chiarello e Diana Est … sapendo fare poco o nulla sono diventate a loro modo dei cult!

Marina: Se parliamo di folgorazioni devo tornare molto indietro nel tempo, quando la consapevolezza non aveva ancora dato i nomi alle sensazioni: mi rivedo a 11 anni, davanti alla TV, Sanremo 89, Ornella Vanoni in abito rosso attillato, con un generoso décolleté mentre interpretava Io come farò. Per tre minuti io e lei, una cosa sola.

Cosa vorrebbero i Poppen sotto l’albero di Natale?

Brunella: Qualcosa di forte… ma alla fine so che vince la tradizione: Un bel campari orange, che poi è rosso e si intona. A pensarci bene anche una CASA TUTTA PER NOI!

Marina: Un paio di tacchi rossi sono sempre graditi. Calzo il 46 e anche se i tacchi sono neri li accetto volentieri, purché non siano più bassi di 12 centimetri. Anzi, facciamo un paio rosso e uno nero? E poi vorrei un ventilatore gigante, uno di quelli del concerto di Beyoncé, da tenere a fianco come un angelo custode che raffredda i bollori di una serata movimentata in consolle. In ultimo, vorrei la pace nel mondo (queer).

pubblicato sul numero 20 della Falla – dicembre 2016

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