Se tutte conosciamo Pulcinella come la maschera furba e scansafatiche, meno sappiamo del suo legame con la comunità gay britannica. È infatti negli spettacoli di marionette dedicati a lui e a sua moglie Giulia che si comincia a delineare un vocabolario che nei secoli prende il nome di Polari.

Questa sorta di lingua farfallina, un misto di diverse lingue romanze e anagrammi, veniva utilizzata da attori, marinai, prostitute e gay per parlare tra loro senza essere scoperti. Se termini ancora in uso come “butch” devono la propria nascita al Polari, l’uso di questo linguaggio in codice fu dismesso rapidamente a fine anni ‘60, quando diversi vocaboli cominciarono a essere compresi, costringendo la comunità gay a nuovi metodi di comunicazione in codice, che nel 2018 hanno generato ermetismi che tutti conosciamo: “a o p?”.

Immagine realizzata per il blog della Falla da Claudia Tarabella

pubblicato sul numero 39 della Falla – novembre 2018