Quel magico cavallo cornuto, di cui avete la penna, l’astuccio, il pigiama, non è un unicorno, non è un rinoceronte. È effettivamente un liocorno. E forse non sapete che la sua vera forma è composta da un corpo di cavallo, barba di caprone, coda leonina, zampe pelose e zoccoli bovini.

È nella tassonomia del XIII secolo, influenzata dal cristianesimo, che il liocorno assume le sue attuali fattezze. Quello che ancora non sapete però, è che per più di otto secoli ha simboleggiato la penetrazione dello spirito divino in una creatura femminile, rappresentando in chiave allegorica la Vergine fecondata dallo Spirito Santo. È solo alla fine del XX secolo che la comunità LGBT+ rivendicandolo come proprio simbolo lo ha utilizzato per esprimere libertà, autodeterminazione e fluidità di genere. Per la gloria di Miley Cyrus, Katy Perry, Lady Gaga e delle emoji sullo smartphone.

pubblicato sul numero 34 della Falla – aprile 2018

immagine realizzata da Claudia Tarabella